Uno dei principali artisti concettuali e padre dell’”alchimia” moderna nella plastica, Anselm Kiefer, si presenta con l’installazione “Salt of the Heart” presso La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fino al 20 Novembre. Kiefer è indubbiamente uno degli artisti concettuali viventi più importanti, ed è anche uno dei pionieri nel riprendere il lavoro alchemico nella creazione plastica.
Nato a Donaueschingen, Germania, nel 1945, ha studiato pittura con Peter Dreher e Horst, e successivamente a Düsseldorf, dove fu alunno di Joseph Beuys. Il suo implacabile desiderio di conoscenza lo ha portato a realizzare studi di diritto e di lungua francese.
Anche se agli inizi si dedicò alla pittura pura, a misura che andava immergendosi nel mondo delle arti passò rapidamente alle installazioni e agli happening, trasformando definitivamente la sua ispirazione iniziale. La prima mostra individuale risale al 1969, con una sierie di dipinti intitiolata “Occupazioni”.
L’opera di Kiefer viene considerate dalla critica come un poema sperimentale, per le sue caratteristiche estetiche che attraversano e si mescolano con la sua controversa personalità, e per il suo sguardo critico sulla realtà e sulla storia del mondo. In particilar modo, in temi che lo portano a rivedere la storia recente del suo paese, e fondamentalmente la relazione con il nazismo. Uno degli esempi più chiari lo troviamo nell’opera basata sulle poesie di Paul Celan durante la sua prigionia in un campo di sterminio nazista.
L’opera di Celan “Todesfuge”, con tutte le reminescenze di un processo traumatico, si trasforma in un quadro spettacolare che riceve il titolo di “Margarethe” (1980). Ma anche il misiticismo, la filosofia, la letteratura e il cosmo sono parte della sua opera, e possono essere visti nei suoi lavori.
L’opera di Kiefer si concentra nella cosiddetta pittura materica, corrente di pittura astratta costruita a base di materia organica come sabbia, stracci, ceneri, legno, pezzi di metallo grezzo o ossidato, gesso e vetro sbriciolato. Con il tempo e secondo la natura propria dei vari materiali, l’opera vivrà cambiamenti inaspettati.
Tra le opere più geniali segnaliamo: L’Ordine degli Angeli (1984), La Via Lattea (1985) o Nicchie Ecologiche (1992), che parlano degli interessi e ricerche che attanagliano l’instancabile mente di Kiefer.
La qualità del suo lavoro lo ha portato a partecipare ripetutamente al Documenta di Kassel (1977, 1982 e 1987) e alla Bienale di Venezia (1980). Le sue opere sono preseti anche in collezioni come quella del Museo Guggenheim di Bilbao e del Pompidou di Parigi.
L’interessante opera presentata ne La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, “Salt of the Heart “(Il sale della Terra), è un’installazione con la quale Kiefer cerca di trovare una risposta al suo lavoro di ricerca sui processi alchemici della materia, come metafora del divenire umano nella ricerca della perfezione.
Secondo Kiefer la ricerca permanente da parte dell’umanità può essere paragonata al processo di ricerca alchemica dell’oro.