▪ Titolo: Io sono nessuno
▪ Autore: Jenny Valentine
▪ Editore: Piemme edizioni
▪ Pagine: 240
▪ Prezzo: 6.99 euro (ebook) - 17 euro (cartaceo)
▪ Anno: settembre 2015
▪ Trama: Per tutta la vita, Chap non ha fatto altro che scappare. Un giorno, nella casa-famiglia in cui abita temporaneamente, viene scambiato per Cassiel Roadnight, un ragazzo scomparso due anni prima. La somiglianza è davvero stupefacente e la famiglia, che ancora lo cerca disperatamente, sembra perfetta. È così che Chap decide di rubare l’identità di Cassiel e fingersi lui con la sua famiglia e i suoi amici. Diventare qualcun altro però è meno semplice di quanto Chap possa immaginare, soprattutto quando inizia a scoprire che la vita di Cassiel era tutt’altro che perfetta e che anche la sua famiglia nasconde molti segreti...
L’autrice: È una scrittrice di libri per ragazzi. Ha studiato letteratura inglese, e nel 2007 ha vinto il Guardian Children’s Fiction Prize con il suo libro d’esordio. I suoi romanzi sono stati più volte candidati per la Carnegie Medal.
“Indeciso” sembra un posto magico adesso.
Un posto prima di “azione” e “conseguenza”.
E' indeciso che voglio.
Chap è un ragazzo di sedici anni, che da due vive per strada. Dopo aver fatto a botte con qualcuno, che per di più lo sta cercando per fargliela pagare, finisce in un riformatorio di Londra dove gli educatori continuano a chiedergli chi sia. Chap non risponde. Ostenta un silenzio quasi disarmante e quelle poche volte che offre una risposta dice di essere “nessuno”. Al che, gli educatori, gli dicono che – Tutti sono qualcuno –, sperando di ottenere delle risposte.
Il protagonista, che racconta la vicenda con un linguaggio semplice ed asciutto, a volte duro, è abituato a vivere da solo. Non ha famiglia, non ha amici né parenti che lo cercano: l’unica persona che ricorda è il nonno, morto dopo un incidente. È probabilmente questa solitudine, quindi, questo bisogno di avere qualcuno accanto a sé che lo spinge a fingersi qualcun altro quando gli si presenta l’occasione. Agli occhi degli educatori, Chap ricorda qualcuno che un paio di anni prima era scomparso. Chap assomiglia in modo sconcertante a Cassiel Roadnight e quando gli viene chiesto se è lui, dopo aver visto una foto su un giornale, dichiara di essere quel ragazzo. Tanto lui non ha nulla da perdere.
Gli educatori non perdono tempo e avvisano la famiglia Roadnight. La prima persona con cui Chap parla al telefono è la sorella Edie, che va a prenderlo al riformatorio. Il protagonista si trova in una situazione nuova, nei panni di qualcuno di cui non sa nulla, e la paura di tradirsi, di dire qualcosa di sbagliato tende a farlo parlare a monosillabi, anche e soprattutto quando la sorella gli pone delle domande sulla scomparsa.
Giunti finalmente a casa, Chap si sente meglio. La preoccupazione di essere smascherato c’è ancora, ma la consapevolezza di non essere più solo, di avere accanto a sé una famiglia, anche se non sua, sembra rasserenarlo. A casa conosce Helen, la madre di Cassiel, la quale commossa per la ricomparsa del figlio scoppia in lacrime. La donna è fragile, lo è sempre stata. Già prima che Cassiel scomparisse prendeva dei medicinali per dormire e per tranquillizzare.
Chap riscopre la stanza di Cassiel e, nonostante tutto, è felice di avere una camera tutta sua. Ignaro dei segreti di quella famiglia, crede di avere fatto la cosa migliore fingere di essere un’altra persona. Ma ben presto le cose cambiano.
Nonostante avesse tanto desiderato avere una famiglia, Chap non riesce a vivere appieno quella situazione. Coi ricordi torna all’infanzia trascorsa con un nonno alcolizzato che non lo ha fatto studiare, ma che gli ha insegnato a leggere e scrivere, e a cavarsela da solo. Ma anche il nonno nasconde dei segreti che, prima di morire, racconta al ragazzo: senza un nome, senza una vera e propria identità, Chap si vede catapultato in diversi riformatori e comunità perché lui, in realtà, non ha alcun legame con quell’anziano signore che, nonostante tutto, gli ha voluto bene. Ed è per questo motivo che Chap si definisce “nessuno”… lui non sa chi è, non ha un cognome né conosce i propri genitori. La solitudine lo ha pervaso e il desiderio di amore è cresciuto in lui.
Nei panni di Cassiel, Chap scopre anche di avere un fratello più grande di nome Frank. Quest’ultimo è un’importante esponente di una banca di Londra ed essendo molto ricco si occupa delle spese economiche e finanziarie della sorella e della madre, tanto da comprare, dopo la scomparsa del fratello, la casa in cui ora Chap si ritrova a vivere.
Ma Frank, apparentemente uomo per bene, nasconde dei segreti. Lui, in realtà, sa che Cassiel non è quello che si ritrova davanti. Lui sa, ma non è il solo. Anche Floyd, un ragazzo un po’ bizzarro, conosce la verità. Infatti, il giorno dei fuochi (5 novembre), giorno della scomparsa, Cassiel aveva affidato una sacca con delle cose proprio a quel ragazzo (Floyd), prima anche di morire. Cassiel infatti sentiva dentro di sé che Frank lo avrebbe ucciso. La ragione dell’omicidio deriva dall’avidità del fratello maggiore, un’avidità che anni prima lo aveva portato a derubare un anziano signore ricco e solo, poi da lui fatto fuori. I soldi, messi in un conto svizzero, avevano portato il reale Cassiel ad indagare e, scoperto tutto, teneva in pugno il fratello Frank. Per questo motivo doveva essere eliminato e sarà proprio Frank a farlo fuori. Il giorno della scomparsa, si scoprirà verso la fine, Cassiel viene ucciso da Frank il quale pone il fratello, dopo averlo impasticcato, proprio dentro l’Uomo di Paglia che avrebbe preso fuoco. Cassiel muore così, diventando cenere. Ed è per questo che Frank sa che quel ragazzo che dichiara di essere Cassiel Roadnight in realtà non lo è.
Insomma, Io sono nessuno è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Dallo stile semplice e lineare, l’autrice ha reso il romanzo, anche se in alcune scene un po’ intuibile, una storia avvincente e piacevole.
Gli occhi di Edie si sono fatti vuoti. L’ho visto succedere. L’ho vista allontanarsi da me, ritirarsi dietro un tunnel di porte chiuse a chiave. Non stava più guardando suo fratello. Ha aperto la porta per gridare, per maledirmi, per ricordarmi qual era il mio posto nel mondo. Non ho aspettato di sentirla. Non rimani lì quando qualcuno ti maledice per l’eternità, anche se te lo meriti. Cerchi di scansare quelle parole anche se sai che stanno venendo dritte contro di te come un proiettile, come una bomba intelligente. Scappi.
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