In uscita, a novembre 2011, la seconda opera della trilogia di Ghosh, inaugurata con Mare di papaveri, dedicata alla nascita dell’India moderna.
Uno straordinario romanzo storico e di avventura che ha per tema l'arma con cui l'Occidente si è arricchito mettendo in ginocchio la cina del XIX secolo: il commercio dell'oppio.
titolo originale: River of Smoke
Autore: Amitav Ghosh
Editore: Neri Pozza
Pagine: 528
Prezzo: 18,00euro
descrizione
Settembre 1938: una tempesta si abbatte sull’oceano indiano e quasi porta al naufragio la Ibis, una goletta a due alberi che per conto della Compagnia delle Indie orientali sta trasportando da Calcutta a Mauritius il suo lucroso carico: detenuti condannati ai lavori forzati. Quando il mare finalmente si placa, cinque uomini sono scomparsi: due lascari – i leggendari marinai delle più diverse etnie che lavorano al soldo dei colonizzatori inglesi – due prigionieri e uno dei passeggeri.Forse la tempesta ha messo fine anche alla vita di coloro che si trovavano a bordo della Anahita, una nave della stessa compagnia che trasportava oppio a Canton?E quale destino si è invece abbattuto sui passeggeri della Redruth, un possente brigantino a due alberi partito dalla Cornovaglia e diretto anch’esso a Oriente?
Ha ottenuto un grande successo nei paesi in cui è fin ora apparso
L'Autore:Amitav Ghosh è nato a Calcutta nel 1956, ha studiato a Oxford e vive tra la sua città natale e New York. Considerato «uno dei più grandi scrittori indiani» (la Repubblica), è autore di Lo schiavo del manoscritto(Neri Pozza 2009), Mare di papaveri (Neri Pozza 2008), Il cromosoma Calcutta (Neri Pozza 2008), Il palazzo degli specchi (Neri Pozza 2007), Circostanze incendiarie (Neri Pozza 2006), Il paese delle maree(Neri Pozza 2005).
Sito dell'autore QUI
Ricordiamo il primo volume:
"Ghosh recupera con gusto la narrativa tradizionale ottocentesca, si pensi a Dickens, non dimenticando che tra le radici della narrativa indiana c'è il romanzo storico. D'altra parte l'autore incrocia i drammi o le vite problematiche dei personaggi sullo sfondo dello sfruttamento coloniale".Alessandro Monti, TTL - la Stampa
"Ma la stoffa brillante che il lettore si ritrova fra le mani, il tessuto narrativo del romanzo è tutto cucito nei ricami in cui si inanellano le piccole storie, si appuntano gli aneddoti e i dettagli, sboccia una messe di personaggi con la ricchezza dei fiori sui campi di papaveri."Alessandra Iadicicco, il Giornale
"Una magnifica riuscita, questo primo libro della Trilogia della Ibis, che riporta come d'incanto l'avventura al post che le compete e a cui porta un serio contributo la traduzione, determinante a ricreare il fastoso intreccio di lingue che è il bordone della Ibis".Tiziano Gianotti, D - la Repubblica delle donne
Pagine 544
Prezzo: 18,50euro
Descrizione
È il marzo del 1838 e la Ibis, una magnifica goletta a due alberi che, con la vela di maestra e le vele di prora ben tese sembra un uccello dalle grandi ali bianche, è appena arrivata al largo dell’isola di Ganga-Sagar dove il Gange sfocia nel Golfo del Bengala. Dalla nave si scorgono soltanto le sponde fangose dell’isola e i boschi di mangrovie, ma all’interno entrambe le rive del sacro fiume sono già coperte, per chilometri e chilometri, da folte distese di petali rossi, campi sterminati di papaveri.Per quei petali la Ibis è lì, alla foce del Gange, destinata dalla «Benjamin Brightwell Burnham», la compagnia inglese proprietaria, a uno dei traffici più lucrosi dell’Impero britannico: il commercio di «delinquenti e stupefacenti» o, secondo una più elegante espressione, di «oppio e coolie».Il momento, infatti, è eccellente per partecipare alle aste d’oppio della Compagnia delle Indie orientali e al trasporto di predoni, briganti, criminali, ribelli, cacciatori di teste e teppisti d’ogni razza e genere sulle varie isole-prigione dell’Impero sparse nell’Oceano Indiano.