Il 17 gennaio 2012 uscirà in libreria il nuovo libro di Franco Forte “Il segno dell’untore”, un thriller medievale ambientato a Milano nel 1576 dove la peste bubbonica ha ormai raggiunto il suo culmine e come protagonista troviamo il giovane magistrato Niccolò Taverna che dovrà risolvere degli strani casi di omicidio. L’autore, nello scrivere il libro,si è prima dedicato ad un lungo lavoro di ricerca e documentazione, descrivendo una Milano perfettamente ricostruita nella sua coerenza storica, non solo ambientale ma anche per quanto riguarda la vita di tutti i giorni. Ad emergere non è soltanto la storia di un magistrato che indaga sull’uccisione di un inquisitore, ma anche la sua umanità perchè dovrà affrontare la sconvolgente malattia della moglie, il nuovo sentimento sbocciato per una giovane ragazza ed infine la rappresentazione di un periodo storico molto difficile e forse anche affascinante. Questa magistrale ricostruzione storica fa quindi da sfondo ad una intricata indagine che sicuramente renderà la lettura emozionante grazie all’unione dei tre grandi generi: thriller, giallo e romanzo storico. In definitiva “Il segno dell’untore” è un compendio di tutto ciò che Franco Forte ha imparato scrivendo i suoi thriller (come “China Killer” e “La stretta del Pitone”) ed i romanzi storici (da “I Bastioni del coraggio” a “Carthago” e “Roma in fiamme”), un romanzo che ci affascinerà e catturerà con la sua suspance ed originalità.
Titolo: Il segno dell’untore
Data di uscita: 17 gennaio 2012
Editore: Mondadori
Prezzo: 15,00 €
Pagine: 358
Trama
Milano, anno del Signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del Ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il Lazzaretto Maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L’aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque.
In questo scenario spettrale il notaio criminale Niccolò Taverna viene chiamato a risolvere due casi: un furto sacrilego in Duomo e un brutale omicidio. Chi ha assassinato il Commissario Inquisitoriale Bernardino da Savona? E perché? E chi ha rubato il candelabro di Benvenuto Cellini dal Duomo?
Investigatore astuto, intelligente, grande osservatore di particolari che sfuggono a inquirenti e criminali, Niccolò Taverna si trova a dover risolvere difficili casi di omicidio in un clima di tensione tra il Governatore della città, il potere clericale, rappresentato dalla figura dell’arcivescovo Carlo Borromeo, e la Santa Inquisizione spagnola, che vede nell’arcigna figura di Guaraldo Giussani il suo nume tutelare.
L’autore
Cosa ne dite di questo romanzo? Interessante vero? Se vi siete incuriositi un po’, domani avremo la possibilità di leggere insieme il primo capitolo, quindi…non mancate!