Un romanzo che va oltre il genere.
La colpa di Lorenza Ghinelli, edito da Newton Compton
Sinossi: Estefan, Martino, Greta: tre anime violate da un’esistenza spietata. Estefan nasconde un segreto inconfessabile, un macabro ricordo d’infanzia che lo perseguita. Forse si è macchiato di un crimine atroce, oppure è vittima di una memoria bugiarda, che distorce la realtà. Ma nella realtà, qual è la colpa per cui sua madre e suo padre hanno smesso di amarlo? Anche Martino, il suo migliore amico, custodisce un terribile segreto, una verità sconvolgente che nessuno deve conoscere. Il male che condividono li ha resi complici. Il male che condividono li ha uniti in un legame indissolubile. Non si confidano, chiusi in un silenzio che saranno costretti a infrangere solo quando il passato minaccerà di tornare. Finché un giorno la strada di Estefan si incrocia con quella di Greta, una bambina di appena nove anni che ha perso entrambi i genitori. Cresciuta in campagna, circondata da una decadente periferia industriale, vive come prigioniera nella casa del nonno. Il loro incontro, figlio dell’ennesimo episodio violento, sarà il primo passo verso la redenzione. La colpa è un romanzo graffiante e diretto che parla del dolore dell’infanzia ignorato dal mondo adulto e della possibilità di riscattarsi, nonostante tutto.
Titolo: La colpa
Autore: Lorenza Ghinelli
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 5 gennaio 2012
Prezzo: 9,90 Euro
Pagine: 256
ISBN: 978-88-541-3529-1
Torna l'autrice de Il Divoratore, il caso letterario del 2011
Hanno scritto di Lorenza Ghinelli:
«Lorenza Ghinelli riesce a fare apparire lineare ciò che è complesso, a farci “scivolare” su frasi in cui ogni parola è in realtà studiata».Valerio Evangelisti
«Trama ottimamente congegnata, testimonianza di come il made in Italy, se non è usa e getta, può diventare brand di esportazione».
Gian Paolo Serino, D di Repubblica
«Il Divoratore è diventato un caso».Ranieri Polese, Sette – Corriere della Sera
«Un linguaggio fotografico per raccontare la storia di un bambino autistico».Valeria Parrella, Vanity Fair
«Stupisce che temi come la fobia sociale facciano parte del bagaglio culturale di scrittrici così giovani».L’Espresso