ANTEPRIMA: "Miss Gardella riceve tre doni" di Colleen Gleason.

Creato il 19 novembre 2014 da Blog
Miei cari Insaziabili Lettori, conoscete Colleen Gleason e LA SAGA DEI GARDELLA?
Se ancora state pensando a cosa rispondere immaginate solo che questa è la mia saga Paranormal preferita e sono pronta ad uccidere se qualcuno osasse parlarne male! Scherzi a parte (non era proprio uno scherzo ma proseguiamo... ), in questo splendido giorno di Novembre la Gleason ha fatto una sorpresa ai suoi lettori e noi abbiamo l'opportunità di tenere al passo voi, lettori italiani. Della serie "neanche le case editrici ci riescono". ;)
Con l'avvicinarsi del Natale è uscita un'antologia di racconti intitolata "Tiny Treats: A Holiday Collection" dove è possibile trovare un racconto dedicato a Victoria Gardella, la splendida protagonista de LA SAGA DEI GARDELLA. Parlo di In Which Miss Gardella Receives Three Gifts by Colleen Gleason.Potete trovare la raccolta su Amazon a questo link.Per chi non conoscesse la serie, posso rassicurarvi dicendo che la storia si colloca più o meno a metà del 1° libro quindi leggerlo non toglierebbe a nessuno il gusto della lettura ma credo aiuterebbe solo a convincervi ad iniziare questa meravigliosa saga. 
Ora, senza ulteriori indugi, vi lascio alla lettura di questo racconto, tradotto per voi dalla bravissima Maria Antonietta Parra.


Miss Gardella riceve tre doni

Un racconto di Colleen Gleason
Traduzione di Maria Antonietta Parra 

Londra 1819
   Miss Victoria Gardella Grantworth era una donna fuori dal comune per gli standard dell'Alta Società di Londra, nota comunemente come ton. Nonostante fosse molto bella, con folti capelli scuri e ribelli e intelligenti occhi nocciola, e non sembrasse molto diversa dalle altre ragazze che avevano debuttato in società durante la stagione, in realtà, aveva un segreto.     Era una cacciatrice di vampiri, una della lunga discendenza della famiglia Gardella, e aveva scoperto solo di recente che era suo dovere "portare il paletto". Sapeva cosa significava affondare un pezzo di legno appuntito nel cuore di un uomo con gli occhi rossi che era sul punto di conficcare le zanne nel suo collo, o in quello di qualcun altro.   Oltre allo scoppio in una nuvola di polvere dall'odore nauseabondo, comunque, una volta che il paletto veniva affondato nel cuore della creatura, la vicenda era conclusa... e, molto spesso, Victoria si ritrovava a ritornare a un qualsiasi festeggiamento o evento al quale stava partecipando in precedenza, prima che dovesse occuparsi del suo lavoro. Un ballo all'Almack's, un'opera teatrale al Drury Lane, una passeggiata al chiaro di luna attraverso i Vauxhaul Gardens, un evento musicale nel noioso salotto di una conoscente. Ovviamente, c'erano volte in cui capitava che ritornasse con un vestito strappato, morsi di vampiro sanguinanti o altri piccoli incidenti... ma faceva parte della sua vita.    Era una sua responsabilità tenere al sicuro i londinesi.  Era prevedibile che avesse frequenti incubi su uomini dai demoniaci occhi rossi che le dilaniavano la gola o donne con zanne affilate che artigliavano con violenza la sua pelle. Aveva affrontato casi del genere più di una volta... e aveva evitato che un certo numero di giovani donne e dandy affascinanti venisse ridotto a un ammasso di sangue.   Ma stanotte era la Vigilia di Natale e, stanotte, cacciare e uccidere vampiri era lontano come non mai dalla mente di Victoria, anche se c'è da dire che non era completamente fuori dai suoi pensieri, ma di certo non era il principale.


CONTINUA...

Cosa ne dite, vi sta piacendo? Volete saperne di più?Se la risposta è si, cliccate qui sotto per continuare la lettura! ;)



Miss Gardella riceve tre doni
Un racconto di Colleen Gleason
Traduzione di Maria Antonietta Parra

Londra 1819



   Miss Victoria Gardella Grantworth era una donna fuori dal comune per gli standard dell'Alta Società di Londra, nota comunemente come ton. Nonostante fosse molto bella, con folti capelli scuri e ribelli e intelligenti occhi nocciola, e non sembrasse molto diversa dalle altre ragazze che avevano debuttato in società durante la stagione, in realtà, aveva un segreto.
     Era una cacciatrice di vampiri, una della lunga discendenza della famiglia Gardella, e aveva scoperto solo di recente che era suo dovere "portare il paletto". Sapeva cosa significava affondare un pezzo di legno appuntito nel cuore di un uomo con gli occhi rossi che era sul punto di conficcare le zanne nel suo collo, o in quello di qualcun altro.
   Oltre allo scoppio in una nuvola di polvere dall'odore nauseabondo, comunque, una volta che il paletto veniva affondato nel cuore della creatura, la vicenda era conclusa... e, molto spesso, Victoria si ritrovava a ritornare a un qualsiasi festeggiamento o evento al quale stava partecipando in precedenza, prima che dovesse occuparsi del suo lavoro. Un ballo all'Almack's, un'opera teatrale al Drury Lane, una passeggiata al chiaro di luna attraverso i Vauxhaul Gardens, un evento musicale nel noioso salotto di una conoscente. Ovviamente, c'erano volte in cui capitava che ritornasse con un vestito strappato, morsi di vampiro sanguinanti o altri piccoli incidenti... ma faceva parte della sua vita.
    Era una sua responsabilità tenere al sicuro i londinesi.
  Era prevedibile che avesse frequenti incubi su uomini dai demoniaci occhi rossi che le dilaniavano la gola o donne con zanne affilate che artigliavano con violenza la sua pelle. Aveva affrontato casi del genere più di una volta... e aveva evitato che un certo numero di giovani donne e dandy affascinanti venisse ridotto a un ammasso di sangue.
   Ma stanotte era la Vigilia di Natale e, stanotte, cacciare e uccidere vampiri era lontano come non mai dalla mente di Victoria, anche se c'è da dire che non era completamente fuori dai suoi pensieri, ma di certo non era il principale.
     Lady Melly Grantworth, la madre di Victoria, scese le scale in modo animato, dando ordini e consigli a tutti, come al solito. "Victoria, assicurati di prendere il mantello blu. Sta candendo molta neve e fa molto freddo. Si sta alzando il vento! Parsons, la carrozza deve essere portata in giro e i mattoni caldi devono essere messi all'interno immediatamente. La chiesa è a due isolati di distanza e subito dopo prenderemo parte alla cena della Vigilia di Natale della Duchessa Farnley."
     Lady Melly si fermò ai piedi della scala. "Cosa sono?"   Victoria si voltò, mentre indossava il mantello di un blu brillante ornato con pelliccia di coniglio e vide tre pacchetti poggiati sul tavolo del foyer.    "Credo siano per te, Victoria," disse sua madre. C'era un misto di sospetto e piacere nei suoi occhi. Anche dalla distanza a cui si trovava, Victoria riusciva a vedere il sigillo di ceralacca su uno di loro, che apparteneva chiaramente a un nobile. Lady Melly desiderava più di ogni altra cosa che sua figlia si sposasse e che le nozze portassero denaro e potere.Ma, ovviamente, un cacciatore di vampiri non poteva affatto sposarsi. Soprattutto non una donna. Perciò, Melly avrebbe avuto un grande dispiacere nella sua vita.     "Sono per me? Tre pacchetti?" Victoria si fermò nell'indossare i guanti; sfortunatamente, non i suoi preferiti, dato che ne aveva perso uno di recente nel pericoloso quartiere di St. Giles (un luogo che una normale donna della ton non avrebbe mai visitato).     "Così sembrerebbe. Guardali."  "Interessante," sussurrò Victoria, mentre li esaminava e un leggero formicolio di consapevolezza le scorreva piano lungo la schiena. "Che strano."    Il primo, una scatola perfettamente quadrata, era legato con un fiocco ornamentale. La scatola era stata coperta di brillantini e luccicava alla luce fioca del foyer. Era il più pesante dei tre regali e il più bello. C'era una piccola nota con il sigillo del marchese di Rockley (lo scapolo più ambito della ton) e il suo nome era scritto con una grafia maschile formale: Miss Grantworth.     Victoria sciolse il fiocco, mettendo da parte il tessuto che brillava d'argento per usarlo in seguito come ornamento e aprì la scatola. Melly, che guardava da dietro la sua spalla, rimase senza fiato quando vide i preziosi luccicanti all'interno.    "Oh, vale una piccola fortuna, Victoria!" urlò sua madre. "Rockley ha gettato l'amo!" E cominciò a ballare per il foyer.     Victoria prese la collana di topazi dorati dalla custodia. Brillava e risplendeva, le gemme catturavano la luce come un fuoco tenue. "È bellissima," sussurrò, pensando a quanto fosse bello, affascinante e galante Lord Rockley. Avevano danzato insieme molte volte nelle ultime settimane e aveva reso evidente il suo interesse. E Victoria non poteva negare il fatto che il suo cuore accelerasse i battiti ogni volta che si trovava in sua presenza. L'aveva perfino baciata durante una cavalcata nel parco.     "Devi cambiarti d'abito, Victoria," le ordinò Melly. "Così potrai indossarla stasera! Rockley sarà presente alla cena e vorrà vedere quando la indossi."
     Ma Victoria scosse la testa. "Non ho il tempo di cambiarmi, Madre, forse domani sera." Prese il secondo pacchetto.     Era lungo, sottile e molto leggero. Anche se non era avvolto in modo grazioso come quello di Rockley, il regalo era avvolto in una carta rosa pallido. Una rosa essiccata con piccoli pezzi di legno di bosso erano legati con un filo d'oro, facendo sembrare il regalo sia elegante che discreto. Il biglietto diceva semplicemente Victoria, in una grafia semplice e maschile.     "Chi mai..." disse Melly, spiando da dietro ancora una volta.    Victoria non ebbe risposta finché non aprì la scatola. All'interno, avvolto in un tessuto al profumo di garofano, c'era un paio di guanti. Erano squisitamente cuciti con della pelle di vitello color avorio, con cuciture delicate e deliziosi abbellimenti. Conosceva solo una persona con un gusto così eccellente.     Le guance di Victoria si tinsero di rosso mentre tirava fuori il paio di guanti e una piccola nota cadeva sul pavimento. Forse dovresti averne un set completo, era tutto ciò che c'era scritto, ma aveva già capito chi era il donatore.   Sebastian Vioget, malfamato, misterioso e bello come il peccato. L’aveva privata, sfacciatamente e maleducatamente, di uno dei suoi guanti al loro primo incontro… e si era rifiutato di ridarglielo. I suoi occhi del colore dell’ambra dorata erano carichi di passione e promesse, mentre le sfilava il guanto dalla mano e si sporgeva per baciarla.     “Victoria! Che cosa ti succede? Ti è venuta la febbre? Le tue guance sono rosse.”     Guardò sua madre e il rossore scomparve. “No, affatto.”    “E da parte di chi sono quei guanti? Sono molto costosi. Di certo non hai due spasimanti! Non puoi mettere a repentaglio la tua intesa con Rockley!” disse Melly in tono stridulo. “Non puoi indossarli stasera. Non si abbinano al tuo vestito!”     “No, certo che no, Madre,” disse Victoria dolcemente. Aveva imparato tanto tempo prima a lascarla blaterare, poi faceva quello che voleva. Mise da parte i guanti per indossarli un’altra volta.    “E cos’è mai questo?” Melly stava esaminando il terzo regalo, che difficilmente poteva essere considerato come tale. Sicuramente, non ne aveva l’aspetto. “È come se fosse stato incartato da un mendicante, Victoria. Perché mai un mendicante dovrebbe farti un regalo?”      Intrigata da ciò, Victoria perse l’ultimo oggetto. Lungo e sottile, il pacchetto era avvolto in una semplice carta marrone e legato con dello spago. Il suo nome era stato scritto direttamente sulla carta in uno scuro scarabocchio impaziente: V. Gardella.     Capì chi l’aveva mandato. Per una qualche ragione, sentì il bisogno di allontanarsi da Lady Melly mentre lo apriva, il che andava bene, dato che sua madre era tornata a mangiarsi con gli occhi la collana di topazio.     Dopo aver strappato l’involucro, Victoria si ritrovò tra le mani un paletto dall’aria letale. Fatto di legno di frassino, il legno più potente per annientare i nonmorti, era intagliato in un’arma lunga e levigata. La punta era stata dipinta d’argento, tranne che per la piccola parte finale che era di legno appuntito, lasciata in questo modo per permettere al frassino di entrare a contatto diretto con il cuore demoniaco del non-morto. Una croce d’argento era stata impressa nella parte piatta dell’impugnatura del paletto. L’arma in sé era dipinta di un nero lucido.     Da parte di Max Pesaro, ovviamente. Il Venator, cioè il cacciatore di vampiri, più potente che conoscesse Victoria. Suo collega e sua nemesi. Un uomo che non credeva che una donna potesse essere una cacciatrice di vampiri.Come ci si poteva aspettare, non c’erano note, ma il suo messaggio era chiaro come se fosse stato scritto. Scordati delle frivolezze, degli amoreggiamenti e dei gioielli. Questa è la tua vita.     Victoria guardò il paletto, doveva ammettere che era bellissimo. Venne invasa da un senso crescente di frustrazione, determinazione e, infine, accettazione. Aveva ragione. Era questa la sua vita.     “Victoria, dobbiamo proprio andare!” disse Melly.     Bene. Sarebbe andata.     Victoria guardò i regali: i gioielli, i guanti, il paletto.     Solo uno di loro l’avrebbe accompagnata quella sera.     L’unico che contava.

Per saperne di più su Victoria Gardella e le sue avventure a caccia di vampiri, leggete "Cacciatori di Vampiri", primo dei cinque libri della serie a lei dedicata.
LA SAGA DEI GARDELLA è così composta:1 - Cacciatori di Vampiri (The Rest Falls Away)
2 - La condanna del Vampiro (Rises the Night)3 - La rivolta dei Vampiri (The Bleeding Dusk)4 - Il crepuscolo dei Vampiri (When Twilight Burns)5 - Il bacio del Vampiro (As Shadows Fade)
5,5 - Max sventa una trama (Max stops the Presses)

LA SAGA DEI GARDELLA. MACEY

1 - Caccia di Mezzanotte (Spin-off - Roaring Midnight)
Non ne avete ancora abbastanza?Ok, ok, non spingete...Grazie al Blog La nuda essenza dei libri potete leggere un'intervista in esclusiva fatta alla mitica Colleen Gleason.
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