Cari lettori,
è con una certa trepidazione - e un mal celato timore - che vi annuncio e attendo per me l'uscita, prevista per il 21 giugno, di questa seconda opera di Dilhani Heemba, seguito del bellissimo Nuova Terra. Questa giovane autrice esordiente ha saputo creare un mondo piuttosto ricco, intrecciando elementi del fantasy classico, dello urban fantasy e del distopismo post-apocalittico, e facendo muovere al suo interno personaggi a tutto tondo capaci di conquistare l'animo del lettore, anche quando non li si comprende e non li si approva. Nuova Terra raccontava una storia d'amore, una storia di guerra, una storia di scoperta di se stessi e della propria identità. Senza svelare troppo a chi ancora dovesse leggerlo, la protagonista dei due libri è Shayl'n Til Lech, un'orfana cresciuta tra gli umani che scopre, dopo un inaspettato rapimento, di avere nel sangue sia l'eredità dei Lupi Grigi che quella delle Tigri Bianche, i due popoli mutaforma frutto degli esperimenti sul potenziamento genetico del genere umano che, dopo la catastrofe che ha dimezzato la razza umana e stravolto il mondo così come lo conosciamo oggi, ne sono diventati i padroni, sempre in lotta tra loro per conquistare maggiore egemonia. Dopo aspre lotte per la sopravvivenza, dopo eroiche imprese per conquistare la pace, dopo dolorose separazioni e incantati riabbracci con l'amore della sua vita, Ahilan Dahaljer Aadre, abbiamo lasciato Shay alla fine di Nuova Terra trionfante per il successo ottenuto sul campo dell'annosa lotta tra Lupi e Tigri, ma distrutta per la perdita di Dahal. Questo finale amaro, così come lo struggente breve estratto di Nuova Vita che troverete in fondo a quest'articolo, sono il miglior biglietto da visita per la scrittura di Dilhani, tutt'altro che condiscendente e attenta alla realtà che costruisce più che al compiacimento del lettore. Il che conferisce ai suoi libri una tensione quasi costante e una drammaticità che a tratti turba il lettore più coinvolto nella storia e nei destini dei due protagonisti. Dilhani stessa ha anticipato scherzosamente - ma non troppo - che in alcuni brani di Nuova Vita questi lettori vorranno chiudere il libro e gettarlo dalla finestra. Per questo motivo, nonostante la confidenza e l'amicizia che, grazie all'amore per i libri e alla mia infatuazione per Nuova Terra, si è creata negli ultimi mesi tra me e l'autrice, ammetto di non aver avuto il coraggio di domandarle se per i suoi - ormai nostri - personaggi abbia riservato un lieto fine (da qui il mal celato timore di cui parlavo in apertura)... Non ci resta dunque che attendere il 21 giugno e sperare per Shay e Dahal e il loro amore meraviglioso!
La nostra recensione a Nuova Terra QUI
La nostra intervista a Dilhani Heemba QUI
«Addio, quante volte ti ho detto addio?»«Mai, piccola rompiscatole. Ora devi farlo: vivi; vivi anche per me, fai quello che sai fare, prenditi cura delle persone che ami, combatti le ingiustizie e fregatene dei pregiudizi della gente. Loro forse impareranno, forse no; ma tu avrai fatto il tuo meglio.»Deglutii, prima di annuire. «Vai via?» mormorai nel silenzio immobile della notte.Sorrise con le sue labbra perfette e gli occhi del colore del tramonto. «Sì, ma sarò qui. Nella vita non si smette mai di combattere, combatti, Shay, so che puoi farlo.»«Addio, capitano.»«Oltre: arrivederci, ragazzina.»