Cari lettori,trattandosi di un noir in piena regola ho voluto introdurre questo romanzo, in uscita in libreria il prossimo 12 maggio, mantenendo la prima frase in lingua originale, dato che il senso della stessa, se non la traduzione letterale mi è parso risultino chiare anche per un lettore che non conosca la lingua francese.
Il tanfo di morte che l’ispettore Darrieux riesce a percepire non è solo quello legato ai delitti e alle sparizioni sulle quali ha dovuto investigare durante la sua carriera: si tratta di quello che emana dal suo stesso passato, mal seppellito, quel passato vissuto nello stesso quartiere di Grenoble dove scompaiono tre ragazzini, tre studenti sui quali si ritrova ad investigare. Lo spettro della pedofilia, i sospetti, le indagini serrate:niente sfiora in superficie Darrieux, bensì lo scuote profondamente così come avvolge il lettore in una spirale di mistero e di sconcerto per ciò che si è ansiosi di scoprire ed al contempo non si vorrebbe mai sapere…
L’ispettore deve ricostruire un vero e proprio modus operandi del o dei colpevoli, come recita il titolo nella versione originale del libro: ma questa necessità di indagare e ricostruire lo investirà personalmente. Il tema del disagio sociale e personale, compreso quello proprio dell’ispettore che non riesce a rinunciare al bere, e vive una ambivalenza tra l’amore per la famiglia e la pulsione verso Catharine, collega di lavoro, nonché l’indagine che si sposta dal caso esterno alla ricerca di se stesso, affiancano di diritto questo primo romanzo di Marin Ledun ai libri più rappresentativi del genere. Ad onor del merito, segnaliamo che Quasi innocenti ha vinto il premio francese Plume nel 2007, anno della sua uscita. Anche se con meno fiato sospeso di quando lo leggerete, aspettate quindi l’uscita di questo libro tradotto per il pubblico italiano: sicuramente vivrete con noi - e con l’ispettore Darrieux, ovviamente - le emozioni forti che Quasi innocenti vi riserverà!
Trama:L’ispettore Eric Darrieux si ritrova immerso in una inchiesta che da subito appare psicologicamente difficile. La scomparsa di un ragazzino, poi di un secondo, entrambi due studenti dello stesso istituto. Il romanzo è ambientato nel quartiere grenoblino di Eaux-Claires, lo stesso nel quale Darrieux è cresciuto; quel quartiere da sempre luogo di immigrazione italiana che verrà battuto in ogni angolo, al quale verrà fatta una vera e propria autopsia, scavando nel profondo dei suoi abitanti. Quelle indagini viscerali porteranno alla verità grazie ad un lavoro di maieutica che lo stesso Eric compirà a sua insaputa su se stesso.È facile affezionarsi al personaggio di Eric Darrieux, uno sbirro che ama il proprio lavoro, che mette anima e corpo nelle ricerche, che lavora nell’ombra in aiuto dei colleghi e con una storia affettiva complicata che lo vede diviso tra l’amore incondizionato per le proprie figlie e la moglie e quello carnale e forte verso la collega Catherine. Un ispettore attaccato al collo della bottiglia che alterna a brevi attimi di coscienza e lucidità fasi in cui l’alcol lo porta tra le nebbie delle scoperte e i fumi indefiniti del passato. Poi, una terza fuga. L’ipotesi di rapimento avanza rumorosa e pesante galoppando nella mente di Eric, mescolandosi alla paura e ai a vaghi tormenti. L’incertezza di una pista che risulta sempre troppo indefinita attraversa un thrillerpsicologico che mette in luce il rapporto tra aggressore e vittima. Prevale il gioco macabro e crudele di deresponsabilizzazione del primo che impedisce alsecondo di sentirsi libero per sempre.