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Quella che il "Dragonfly Wings" propone è un'antologia eterogenea di racconti brevi che non hanno, data appunto la loro diversità, un tema che li accomuni ma piuttosto un comune denominatore: la rinascita. Il titolo, che già di per sé ci aiuta a ben comprendere lo spirito con cui ognuna di queste opere è stata compiuta, sottolinea proprio il fulcro tematico che gli autori presenti nell'antologia hanno tenuto a mente, come elemento cruciale e imprescindibile dell'intero componimento e che parte esattamente da un punto di rottura, di incontro, di scissione o di rinnovamento. Insomma, sebbene differenti negli stili, nelle epoche narrative e nelle storie proposte, l'elemento univoco è proprio quella spinta di rivalsa, la necessità di cambiamento o la nascita in senso letterale. Diciassette autori si alternano tra le pagine lasciando una traccia che delinea l'espressione narrativa di ognuno, le scelte tematiche e la predilezione di un genere rispetto a un altro. Una splendida disomogeneità di scrittura che rende la lettura dinamica e appassionante; una costante evoluzione, a partire dal primo e a terminare con l'ultimo racconto, dentro cui ciascun lettore potrà ritrovarsi e immedesimarsi, sentendosi magari più vicino a uno dei racconti proposti piuttosto che a un altro, ma che mai sentirà comunque la necessità di esprimere una preferenza di sorta perché in realtà, sebbene ciascuno di questi autori abbia percorsi letterari diversi e stili quasi del tutto dissimili, è praticamente impossibile lasciarsi andare a comparativi relativi o assoluti. [Dalla "Prefazione"]
1. Anche Clizia lo assaporava: Gabriel era liquirizia e peperoncino, un qualcosa di antico e nuovo, un sapore che mai aveva sfiorato il suo palato. Ecco, sapeva di lui! [...] E Clizia avrebbe voluto cedere all'onda d'urto di quel lambire senza confini e limiti, poiché stava vagabondando nella sua anima alla ricerca dell'amore. Sì, stava cercando lui in quel baciarsi con foga. ["Il bacio del vero amore" - Rosie M. Stuart]
2. Luce pallida e opaca, ultima carezza di un sole che solcava le onde prima d'imbiondire il mare, alcova devota e accogliente. Era l'alba di un nuovo tramonto sulla bianca costa baciata dagli Dèi. Il drakkar riposava poco lontano, la pancia sprofondata nella sabbia, mollemente adagiato come un figlio che finalmente ha trovato ristoro tra le braccia affettuose della madre.
["Naudhiz" - Lucia Cantoni]