«Se tuo figlio di tre anni ti dice una bugia, vanne fiero».
Descrizione: Da un lato odiamo le bugie e i bugiardi, ma dall’altro tutti noi indulgiamo in menzogne spudorate, racconti di dubbia origine e fantasie di ogni tipo. Ian Leslie sostiene però che non si tratta di un baco nel nostro «software»; semmai mentire è fondamentale per determinare ciò che siamo. Il ruolo dell’inganno e, soprattutto, dell’autoinganno dall’infanzia in poi, è di fatto centrale per le nostre carriere, la nostra salute, l’arte, la pubblicità, lo sport, la politica e la guerra. Il libro si fonda sulle intuizioni di autori diversi, come Sant’Agostino Charles Darwin, Sigmund Freud, Ian McEwan o Marlon Brando, e ci accompagna lungo un percorso esilarante, ricco di idee, che ci conduce con leggerezza verso le ultime novità della psicologia evoluzionistica, delle neuroscienze e della filosofia. Ma è anche un libro pieno di storie gustose, nel quale incontreremo Benjamin Franklin a Parigi, mentre combatte con Mesmer e i suoi poteri «sovranaturali», oppure ci imbatteremo in una spia che ha sconfitto la «macchina della verità», un uomo accusato di barare in un gioco televisivo, oppure daremo una sbirciatina nella mente di Bill Clinton e Saddam Hussein. È un viaggio affascinante che ci costringe a metterci in discussione e a cambiare idea non solo sulla «verità», ma anche praticamente su tutto ciò che facciamo quotidianamente.
L'autore:
In libreria dal 14 novembre
«Lo psichiatra più importante d’America». «The New York Times»
«L’uomo che ha scritto il libro delle malattie mentali». «Wired»
Descrizione: «DSM-5: Il futuro della diagnosi psichiatrica». Questa è la frase che campeggia sulla homepage della quinta edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), pubblicato nel maggio 2013 a cura della American Psychiatric Association (APA). La pubblicazione di questo manuale influenzerà pesantemente la vita di milioni di persone. È a partire da questo testo infatti che si deciderà chi è «malato» e chi non lo è. A partire dalle linee-guida contenute in questo manuale, gli psichiatri di tutto il mondo decideranno quali strategie adottare di fronte a una sofferenza psichica e il più delle volte saranno strategie farmacologiche. Cosa c’è di sbagliato? Tutto, secondo Allen Frances. Allen Frances non è una persona qualunque, che si indigna di fronte allo strapotere di Big Pharma e all’uso ormai fuori controllo dei farmaci per «curare» le «patologie» psichiche. Allen Frances è nientemeno che il curatore e principale estensore della versione precedente del DSM, il DSM-IV, pubblicato nel 1994. Vent’anni dopo ha deciso di prendere la parola, da «pentito», e sta facendo molto rumore. In ballo c’è la salute di milioni di persone e il concetto stesso di normalità. L’invenzione di nuove patologie psichiatriche non supportate da alcuna solida base scientifica, l’uso spropositato della chimica per far fronte a queste sofferenze e soprattutto l’invadenza della psichiatria di fronte a fenomeni altrimenti considerati «normali» sono le tre principali linee di attacco. Salvare la normalità, «Non curare chi è normale», è il messaggio che Frances lancia al mondo, per rivedere dalle basi la pratica psichiatrica e focalizzare i nostri sforzi sulle vere malattie mentali, quelle invalidanti che necessitano di reale trattamento, lasciando alle persone un po’ tristi la loro normalità, senza caricarle del peso aggiuntivo di una «malattia», che probabilmente non esiste.
L'autore:
In libreria dal 14 novembre
Descrizione: Da vero illuminista, Marc Augé possiede il talento di rivelarci a noi stessi. Questa volta spingendoci a scrutare nello specchio scuro di ciò che collettivamente temiamo di più. Ma è davvero così terribile quello che riusciamo a distinguere? Certo, abbiamo l’impressione di vivere immersi nella paura, perché inquietudine e angoscia hanno la sinistra capacità di addensarsi e incupire il nostro orizzonte. Insomma, la paura fa sistema, crea contagio, induce visioni apocalittiche, disegna l’habitat dell’incubo, dall’allarme alimentare o pandemico all’emergenza climatica al rischio terroristico: l'insieme rilegato dalla crisi planetaria. Augé però non cade ostaggio di questa cupezza indifferenziata. Preferisce perlustrarla, inventariarne gli aspetti, interrogarsi sul loro senso. Così scomposte da una lente antropologica, le paure attuali si rivelano spesso artificiose, fomentate da media ansiogeni, o si riaffacciano, sublimate, là dove non ci aspetteremmo di trovarle, oppure lasciano affiorare sgomenti antichi. Ma discernere le minacce vere – innanzi tutto la rottura del legame sociale – è la prima mossa per allentare la presa che la paura ha su di noi.
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