Descrizione: E dire che era soltanto una scommessa. Niente di più. Quando la proposi ai miei amici del forum mi sembrava la cosa più semplice del mondo. Io, Bet, eccentrica impiegata londinese dall’animo cinico e introverso, avrei dovuto uccidere qualcuno. Se ci fossi riuscita avrei ricevuto mille sterline da ognuno di loro, in caso contrario avrei dovuto tirare fuori i soldi e abbandonare il sito per sempre. Ovviamente non era mia intenzione assassinare nessuno, non in quel momento. La mia idea era quella di creare un’identità fasulla – un nome, una foto, un documento, qualche traccia qua e là – e poi farla sparire. Sentivo già il sapore della vittoria, poi tutto si è incasinato. Adam, frutto della mia innata abilità con la fotomanipolazione e della mia infinita pazienza con le trafile burocratiche, ha iniziato a esistere davvero.
L'autore: Nato nel maggio 1984 a Foligno, Fabio Tacchi lavora nel campo della grafica da alcuni anni. Interessato fin da giovane età alle arti visive in genere, coltiva con costanza le passioni per la scrittura, la fotografia, il video editing e la pittura partecipando a numerose mostre in giro per l’Italia. Da alcuni anni scrive e disegna illustrazioni per «Chiaroscuro», un periodico della sua città. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari, comparendo in diverse antologie tra cui La Serra Trema e Morte a 666 Giri editi da Dunwich Edizioni. Bet è il suo primo romanzo.
UN ASSAGGIO
Il parquet scricchiola sotto i calzini. Con questo buio non riesco a vedere nella borsa, così la appoggio sopra il tavolo della cucina, vicino a quella che sembra una scatola di cereali, e comincio a rovistarci dentro. Di sicuro tutti gli spiccioli e le caramelle alla menta che avevo sono scivolati dal buco sul fondo. Non importa, la cosa più importante è avere ancora la pistola tra le mani. Ora che ci penso, non ho mai tenuto in mano un’arma da fuoco prima di ieri notte. Non so nemmeno se lo sto facendo nel modo giusto. Non che sia una cosa complicata, ma un paio di tiri di prova avrebbero potuto farmi comodo, però andare a sparare al poligono con una pistola rimediata da un giamaicano a Brixton non sarebbe stato molto intelligente. Una volta ho letto da qualche parte che non bisogna impugnare la rivoltella troppo in alto altrimenti si rischia che il cane indietreggiando ti porti via un pezzetto di pelle tra il pollice e l’indice. Ci hanno incastrato un bel po’ di gente con il DNA trovato proprio in quel punto. Tiro fuori la pistola e indosso la borsa a tracolla, continuo ad avanzare lentamente, anche se non c’è nessuno. Una volta su un libro ho letto… Cazzo, Bet. Basta stronzate!
Il progetto: Infernal Beast è una serie di novelle autoconclusive e scritte da diversi autori che però si svolgono nella stessa ambientazione. Al momento l'editore è ancora in cerca dell’episodio quattro e cinque. Gli autori interessati possono proporre una sinossi all’indirizzo infodunwich@gmail.com
Descrizione: Il Virus ha trasfigurato il volto della Terra e dei suoi abitanti.
Le città sono in rovina, la natura ridotta a una landa desertica, umani e animali decimati e trasformati in creature mostruose, le Infernal Beast. I Padroni, i membri della nuova classe dirigente, comprano le belve per le loro collezioni oppure per farle combattere nelle arene, inscenando orridi spettacoli di sangue che rappresentano ormai l’unica fonte di divertimento di un popolo in miseria. I Sacerdoti della Pioggia, fanatici decisi a rovesciare il regime in nome della libertà delle bestie infernali, tramano all’ombra degli anfiteatri. In una Praga divenuta l’ombra di se stessa, Dana è stata contagiata ormai da otto anni. Rifiutata dalla società e abbandonata persino dal fratello Aleksej, è stata costretta a rinunciare alla vecchia vita per diventare una Cacciatrice: come molti altri ibridi, cattura e rivende i mutati per guadagnarsi da vivere. Diversamente dagli altri, si è innamorata di una Padrona, Viktorie. Mentre assiste a uno scontro insieme alla donna, però, le cose cambiano. Fuori dall’arena scoppia una sollevazione a opera dei Sacerdoti della Pioggia, il primo focolare della rivolta. Quando i ribelli le propongono di unirsi a loro nell’inevitabile guerra che si prepara contro i Padroni, la Cacciatrice dovrà fare una scelta: salvare se stessa, accettando l’offerta degli insorti, oppure salvare Viktorie dalla loro sete di sangue.
Ma quale tra le due fazioni è la vera artefice del conflitto e quale l’ignara vittima? Chi è il Cacciatore e chi la preda?
L'autrice: Veronica Tomasiello, classicista a tempo perso e scrittrice per necessità psicofisica, nasce in un piccolo paese in provincia di Venezia nel 1996. Inizia a riversare la propria creatività sulla carta non appena impara a maneggiare una penna, professando fin dall’asilo di voler frequentare il liceo classico e diventare una scrittrice. Il primo desiderio si è realizzato, il secondo è un work in progress: la sua prima pubblicazione, il racconto breve Lacrimosus, risale al 2011, come premio per la vittoria di un concorso letterario. Nel 2013, la storiella The Walking Metal viene selezionata per un’antologia a tema zombie. Nel 2014, si classifica tra i venticinque semifinalisti del Campiello Giovani con il racconto Quanto Pesa la Mostruosità. Rientra tra i finalisti della seconda edizione del concorso “Diverso sarò io” con il racconto Stelle in un Cielo di Polvere, mentre con Deus Ex Machina si classifica sesta al concorso “Dandelion”. Nel tempo libero – ovvero quando non è sepolta dai tomi scolastici o vittima dell’estro creativo – ama leggere libri, manga e fumetti, studiare mitologie, religioni e lingue straniere, giocare ai videogiochi, guardare film, fare cosplay, passare ore in libreria e viaggiare. Ambisce a frequentare l’università in Inghilterra e farsi assumere dalla Marvel Comics come sceneggiatrice di fumetti. Finora ha passato un semestre negli Stati Uniti e ha conosciuto lo sceneggiatore degli X-Men, e per adesso si accontenta. Sì, è un po’ tanto nerd e non se ne vergogna affatto.
UN ASSAGGIO
La tensione saliva visibilmente, nonostante gli sforzi coraggiosi del presentatore per intrattenere la folla durante l’attesa, finché a un tratto Dana notò un movimento, così veloce che se ne accorse a malapena: qualcosa di lungo e sottile schizzò nel campo a una tale rapidità da sollevare una nube di polvere e si lanciò sul rinoceronte come un proiettile. Quello emise un ringhio sgomento, si alzò di nuovo sui quarti posteriori e allungò le braccia per strapparsi di dosso il parassita, ma quest’ultimo saettò fulmineo lontano dalla sua presa e avvolse il lungo corpo flessuoso a spirale intorno al busto coriaceo. La lucertola era lunga sette metri e vantava le capacità di strangolamento di un serpente, anche se la sua arma più letale era la lunga coda ricoperta di spuntoni affilati che le davano l’aspetto e la potenza distruttiva di una gigantesca mazza ferrata. Viktorie aveva convocato McLoud al posto di Dana, che pure si sapeva fosse la sua favorita. Questo perché tra i Padroni si era diffusa l’oziosa diceria che tra il mutato e il suo cacciatore si instaurasse un rapporto particolare, per cui in battaglia il primo aveva maggiori possibilità di vittoria quando guidato da chi l’aveva catturato.