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Anteprime made in italy : dal 2 ottobre in libreria "quella vita che ci manca" di valentina d'urbano

Da Anitablake
Buonasera lettori! Prima di uscire vi lascio con un'anteprima davvero coinvolgente.
In libreria dal 2 Ottobre un nuovo romanzo sull’amore dalla stessa autrice de "Il rumore dei tuoi passi".
Un amore spietato come solo quello tra fratelli può esserlo. Ma anche un romanzo sull’unico altro amore che possa competere: quello che irrompe come il buio in una stanza piena di luce, quello tra un ragazzo e una ragazza, contro tutto e tutti.

DAL 2 OTTOBRE

Titolo: Quella vita che ci manca
Autrice: D'Urbano Valentina
Prezzo:  € 14,90
Dati: 2014, 340 pagine
Editore: Longanesi  (collana La Gaja scienza)
Trama: Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L’auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l’unica cosa che gli rimane di lui: c’è anche quell’idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui regna la polvere e l’asfalto è crepato e perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C’è Anna, che a soli trent’anni non ha niente da chiedere alla vita. C’è Vadim, bello e sbagliato, con la mente di un dodicenne nel corpo di un ventenne. C’è Alan, il maggiore, l’uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l’amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a tutti i costi. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c’è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima – ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo – ed è pulita. Perché lei non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. 

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