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Antibufala: attenti ai portachiavi in regalo, hanno il microchip che spia!

Creato il 13 dicembre 2012 da Tnepd

Antibufala: attenti ai portachiavi in regalo, hanno il microchip che spia!

Antibufala: attenti ai portachiavi in regalo, hanno il microchip che spia!

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “goat”.

ATTENZIONE!!
In questi giorni nelle aree di parcheggio e nei distributori di benzina alcune persone vi regalano gratis portachiavi per la macchina o la moto,
NON ACCETTATELI ASSOLUTAMENTE O BUTTATELI VIA!
Al loro interno c’è un microchip che segnala la vostra presenza in casa, quando uscite loro sono al corrente di dove vi troviate in quel preciso momento e possono entrare nella vostra abitazione senza preoccupazioni.
Questa è l’ultima pensata di alcuni malviventi dell’Est Europa per fare furti nelle nostre case. Da fonte sicura…..

Questo è un esempio del testo dell’allarme che sta rimbalzando su Facebook, via mail e in vari siti Web (come Iovivoaroma e Sicilian.it, segnalati da Matteo, che ringrazio). Altre versioni parlano di “criminali romeni” e simili o di “Distributori benzina Slovenia”:

MESSAGGIO IMPORTANTE

Attenzione in questi giorni vengono distribuiti dei portachiavi da essere agganciati all’interno della vostra auto; le persone ve li offrono gratuitamente presso i parcheggi o i distributori di carburante….NON accettateli…essi contengono un microchip all’interno del gadget. Questi delinquenti poi vi seguono fino a casa e vengono a conoscenza dei vostri movimenti per poi effettuare intrusioni e furti. Secondo la Polizia, si tratta di bande di Rumeni.

A prima vista quest’appello è di una stupidità così terminale che verrebbe voglia di negare l’accesso a Internet (e a qualunque cosa più tecnologica di una pietra di selce) a chiunque lo inoltri credendoci. Ma a guardar bene è talmente idiota che ha un suo fascino morboso, anche perché rivela quanto sia preoccupantemente diffuso il pensiero magico a proposito della tecnologia. Tanta gente vive circondandosi di gadget, dall’apricancello allo smartphone al forno a microonde, ma non ha la più pallida idea di come funzionino. L’esempio classico è quello di chi si lamenta che non vuole le antenne dei cellulari e poi si lamenta che non c’è campo per telefonare. Pensateci un attimo. Questi ipotetici ladri disseminatori di portachiavi avrebbero una tecnologia che non solo sarebbe degna di James Bond (sensore di presenza più GPS più trasmettitore più alimentazione, tutto dentro un portachiavi), ma costerebbe talmente poco che la regalano. Come funzioni, questa tecnologia, non si sa: ma la notizia arriva “da fonte sicura”. Fonte che però non è specificata. Tanto valeva scrivere “me l’ha detto mio cuggino.” Se avete amici che credono a qualunque cosa sia accompagnata dalle parole “da fonte sicura” e basta, ricordate loro che a Trevi c’è una bella fontana che aspetta solo di essere venduta, affarone garantito. Da fonte sicura, s’intende. Non si capisce come il portachiavi faccia a segnalare la presenza in casa. Come la rileva? Se lo ficco in un cassetto, come fa a sapere se c’è qualcuno in casa? Come trasmette? Che portata ha? Quanto durano le batterie? È mai possibile che ci siano bande di ladri che passano ore a monitorare migliaia di gingilli elettronici in attesa che qualcuno di essi dia il segnale giusto? E questi trasmettitori non causano interferenze, che magari la Polizia Postale o i radioamatori saprebbero rilevare? Ma soprattutto, perché arrovellarsi e fermarsi a pensare, quando è infinitamente più facile cliccare e diffondere a pioggia qualunque scemenza? Bah. Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). 


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