Dopo le noci, ecco le nocciole.
La nocciola, simbolo di fecondità, ha notevoli proprietà farmaceutiche, al punto che il simbolo del dio Esculapio – e degli odierni farmacisti – è proprio un ramo di nocciolo con due serpenti attorcigliati; di nocciolo è fatta anche la verga del rabdomante.
Originario dell’Asia Minore (anche se in Svizzera sono state trovate nocciole fra reperti risalenti all’età del rame), Corylus avellana è una delle più antiche piante coltivate dall’uomo: sono stati trovati infatti manoscritti risalenti a 5000 anni fa che parlano di questa pianta, antecedenti quindi sia alla scoperta dell’ulivo che della vite.
Per l’importante contenuto in proteine e di lipidi, le nocciole sono un valido sostituto di condimenti ed alimenti di origine animale. La loro importanza nutrizionale dipende anche dall’elevato contenuto in fibra, vitamine (vitamina E, B6, folati e tiamina) e minerali (rame, ferro, manganese e calcio). Se assunte in piccole dosi hanno proprietà antiossidanti, ricostituenti, ipoglicemizzanti e ipocolesterolemizzanti.
Considerato il loro elevato apporto calorico, andrebbero consumate con moderazione, possibilmente lontano dai pasti e associate ad un frutto polposo (kiwi, banana, mela).