Antiquariato e valutazione degli oggetti

Da Antiquarium @antiquarium2

“Quanto vale il mio oggetto?” Nel mondo dell’ antiquariato e del collezionismo, il valore di un oggetto dipende da tre fattori principali: in primo luogo, il numero degli articoli disponibili ( cioè quanti pezzi uguali di un determinato oggetto esistono), in secondo luogo, lo stato della sua conservazione, ed infine quanto qualcuno è disposto a pagare per esso.

Ovviamente più è vecchio l’oggetto minore è il numero di oggetti d’antiquariato dello stesso tipo reperibile sul mercato, sia perché sono stati tutti acquistati o perché distrutti. Certo il benessere, i programmi televisivi, i mercatini dell’antiquariato e gli antiquari stessi non hanno aiutato i collezionisti: le persone hanno smesso di disfarsi di quei vecchi mobili od oggetti che avrebbero certamente buttato con il pensiero che “potrebbe valere qualcosa”. Conseguenza di tutto ciò è stato che, a causa della maggiore difficoltà e della maggiore onerosità degli oggetti reperibili sul mercato, la possibilità di trovare un affare in un negozio o in un mercatino di antiquariato è oggi certamente più difficile.

La condizione di un oggetto d’antiquariato o da collezione influisce notevolmente sul suo valore. E ‘ovvio che un collezionista non vorrebbe mai acquistare merce danneggiata; migliore è la condizione di un pezzo, maggiore è il suo valore complessivo. Ma ci sono delle eccezioni. Ad esempio i mobili del 18 ° e 19 ° secolo per i quali deve essere almeno in parte visibile l’usura. Questo è particolarmente vero nei mobili di arte povera, soprattutto di origine contadina. Ammaccature, macchie e graffi minori a volte aggiungono valore al pezzo. Gli antiquari chiamano questa usura “patina”. Un pezzo molto vecchio non dovrebbe mai essere rifinito completamente. Il suo valore sta proprio nella sua usura.

D’altra parte, una collezione come quella dei modellini giocattolo Hess, diventa più preziosa quanto più “menta” la sua condizione. Nel caso dei modellini di autocarro Hess, infatti, la condizione della scatola è già metà del valore. Per questi pezzi i collezionisti, MIB o “mint-in-box” (ossia nuovo ed in scatola originale), accreditano un valore estremamente più alto di quello effettivo. Un modellino di camion Hess del 1964, nuovo e con la scatola originale in perfette condizioni, che originariamente era venduto per circa 2 – 3 euro ha oggi un valore di 3500 – 3800 euro.

Infine, ogni oggetto d’antiquariato o da collezione vale solo quanto qualcuno è disposto a pagare per esso. Quando l’offerta è bassa, i collezionisti saranno disposti a pagare un importo più elevato per un articolo perché sanno che solo a queste condizioni potranno possederlo. Quando invece il mercato sufficientemente saturo di un determinato articolo il valore dello stesso va giù. E ‘come per qualsiasi altra merce in vendita al dettaglio, è la legge del mercato. Tuttavia, quando un collezionista ha in programma di vendere un oggetto, non dovrebbe aspettarsi di ottenere molto di più della metà del suo valore. Questo perché i rivenditori devono contrassegnare l’elemento fino a realizzare un profitto di almeno il 100 % rispetto al prezzo pagato, stante il fatto che gli stessi acquistano pagando in contanti, immagazzinano l’oggetto e non sanno mai quando e se avverrà una transazione. Per assicurarsi che stanno acquistando per il miglior valore, i collezionisti dovrebbero sapere quanto più possibile circa il campo del collezionismo da loro scelto. Pertanto, una persona che possiede o trova oggetti d’antiquariato deve necessariamente imparare qualcosa sugli stessi prima di offrirli in vendita.

Se la vendita non è urgente, ci sono diversi modi con i quali una persona può imparare a riconoscere e, infine, valutare un oggetto d’antiquariato. Visite a negozi di antiquariato, la presenza occasionale in un’asta o a una galleria cittadina, sono mezzi per imparare su ciò che viene offerto in vendita, cosa la gente sta comprando, e sui prezzi che vengono pagati. La capacità di riconoscere oggetti d’antiquariato è aiutata notevolmente dalle visite ai musei di arti e mestieri, alle mostre rurali dei paesini ed in generale tutte le esposizioni pubbliche o private che trattano di oggetti di antiquariato e non da ultimo internet. E per finire un’ultima cosa, è consigliabile fare le ricerche per conto proprio evitando di affidarsi a sedicenti intenditori o addirittura pagando un professionista per sapere il valore di un oggetto e la sua classificazione, questa è più della metà del divertimento del collezionismo d’antiquariato.


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