L’Autorità della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini.
L’Antitrust è intervenuta stavolta con un’indagine riguardante due siti di prenotazioni turistiche online, Booking ed Expedia. L’Autorità Garante vuole verificare che non stiano limitando la concorrenza sui prezzi e le condizioni di prenotazione in accordo con alcuni alberghi.
L’istruttoria, guidata da Giovanni Pitruzzella, è stata avviata in seguito alla segnalazione di alcuni albergatori, aderenti a Federalberghi. Essa avrà ad oggetto le clausole previste dai due siti online che ostacolerebbero la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più
convenienti.
“Tali clausole-sostiene l’antitrust – vanno studiate per capire se vincolano le strutture ricettive a non offrire i propri servizi alberghieri a prezzi e condizioni migliori tramite altre agenzie di prenotazione online”.
Gli albergatori hanno motivato la loro segnalazione sostenendo di non voler eliminare le agenzie online,grazie alle quali hanno una maggiore clientela. Propongono, invece, di verificare le regole esistenti soprattutto nell’interesse dei clienti.
La cultura della concorrenza contribuisce ad una migliore allocazione delle risorse, ad una maggiore efficienza economica, ad un aumento dell’innovazione e alla diminuzione dei prezzi. Alcune imprese, però, sono più interessate ai loro affari a discapito di altre e il risultato è sempre un danno per i privati, siano essi consumatori o imprese (albergatori).
La tutela che quest’ultimi ricercano non è limitata solo a delle misure compensative, che si concretano in risarcimento danni a loro carico. Quello che si chiede è l’applicazione di un sistema di regole che abbia soprattutto una funzione deterrente. Così facendo, si evita di sottoporre gli stessi albergatori a onerose spese di giudizi e di professionisti per vedere tutelate le loro prerogative e si assicura ai consumatori la possibilità di scegliere, secondo pratiche leali, tra le varie strutture recettive concorrenti, quella più consona ai propri bisogni.
Il fatto che esista l’Autorità garante a favore dei privati aumenta la probabilità che venga individuato un maggior numero di limitazioni illegali della concorrenza e che gli autori dell’infrazione vengano considerati responsabili della stessa.