[…]Con la pubblicazione di quest’Antologia la Rassegna approda al suo secondo appuntamento. Le istanze di apertura e di chiusura ci hanno ancora una volta solleticato la coscienza. Ci siamo chiesti il perché dell’ ‘apertura’: forse che pubblicare lavori che presentassero ingenuità e/o imprecisioni sintattico-grammaticali, in nome esclusivo della dea Creatività ci solleverebbe da qualunque remora di natura deontologica? E ci siamo chiesti il perché della ‘chiusura’: basta un’ingenuità in più, un vizio di forma a noi antipatico per escludere lavori che in ogni caso sarebbero stati ulteriore testimonianza di un humus che pretende vita? Ecco perché, fra opposte e a volte inconciliabili tendenze una decisione bisognava prendere e una decisione si è presa. D’ora innanzi cambiano le regole di questa nostra iniziativa. Non ci saranno più distinzioni tra vincitori, finalisti e segnalati (spesso i confini sono a nostro parere sottilissimi), ma, al contempo, i criteri di selezione saranno più rigidi. È una decisione che forse rappresenta un ‘cambio di marcia’, una decisione sofferta poiché restiamo convinti che, a dirlo con parole di Dante Maffia, se […] il caos continua a regnare sovrano, i poeti a fiorire come funghi, perché scandalizzarsi del fenomeno? È evidente che si avverte un’esigenza di poesia e se non è possibile colmare questo vuoto con letture appropriate, lo si fa con scritture occasionali, spesso prive di qualsiasi spessore poetico o culturale. Dove sta il cancro? Dove la frode? Chi scrive ha bisogno di farlo, e chi pubblica, anche a sue spese, ha bisogno di esistere sulla pagina, di vivere il suo piccolo momento di gloria, di illusione. […] Intanto, un documento non è mai inutile: male che vada sarà repertorio per la sociologia, ma io ritengo che dalla confusione prima o poi possa nascere la linea portante che chiarisce. […] La zavorra si arenerà, il resto germoglierà, darà nuova linfa a chi attraverso di essa è sempre più convinto che il mondo possa diventare migliore. (In Poiesis, n° 21-22, Roma 2001).[…]Aggiungiamo la nostra convinzione che questa è una bella antologia, pregna di pregevoli versi e racconti e saggi […]Insomma, sia il lettore a giudicare, gli Autori a meditare e a crescere nel confronto con gli altri. L’editore(Dalla Nota editoriale ad Antologia Aperta 2)
ANTOLOGIA APERTA 2 - SCHEDA LIBRO - (I nostri libri, le nostre collane - Collana "Antologia Aperta", Rassegna letteraria antologica periodica)
Creato il 16 gennaio 2012 da Edizionidelcalatino[…]Con la pubblicazione di quest’Antologia la Rassegna approda al suo secondo appuntamento. Le istanze di apertura e di chiusura ci hanno ancora una volta solleticato la coscienza. Ci siamo chiesti il perché dell’ ‘apertura’: forse che pubblicare lavori che presentassero ingenuità e/o imprecisioni sintattico-grammaticali, in nome esclusivo della dea Creatività ci solleverebbe da qualunque remora di natura deontologica? E ci siamo chiesti il perché della ‘chiusura’: basta un’ingenuità in più, un vizio di forma a noi antipatico per escludere lavori che in ogni caso sarebbero stati ulteriore testimonianza di un humus che pretende vita? Ecco perché, fra opposte e a volte inconciliabili tendenze una decisione bisognava prendere e una decisione si è presa. D’ora innanzi cambiano le regole di questa nostra iniziativa. Non ci saranno più distinzioni tra vincitori, finalisti e segnalati (spesso i confini sono a nostro parere sottilissimi), ma, al contempo, i criteri di selezione saranno più rigidi. È una decisione che forse rappresenta un ‘cambio di marcia’, una decisione sofferta poiché restiamo convinti che, a dirlo con parole di Dante Maffia, se […] il caos continua a regnare sovrano, i poeti a fiorire come funghi, perché scandalizzarsi del fenomeno? È evidente che si avverte un’esigenza di poesia e se non è possibile colmare questo vuoto con letture appropriate, lo si fa con scritture occasionali, spesso prive di qualsiasi spessore poetico o culturale. Dove sta il cancro? Dove la frode? Chi scrive ha bisogno di farlo, e chi pubblica, anche a sue spese, ha bisogno di esistere sulla pagina, di vivere il suo piccolo momento di gloria, di illusione. […] Intanto, un documento non è mai inutile: male che vada sarà repertorio per la sociologia, ma io ritengo che dalla confusione prima o poi possa nascere la linea portante che chiarisce. […] La zavorra si arenerà, il resto germoglierà, darà nuova linfa a chi attraverso di essa è sempre più convinto che il mondo possa diventare migliore. (In Poiesis, n° 21-22, Roma 2001).[…]Aggiungiamo la nostra convinzione che questa è una bella antologia, pregna di pregevoli versi e racconti e saggi […]Insomma, sia il lettore a giudicare, gli Autori a meditare e a crescere nel confronto con gli altri. L’editore(Dalla Nota editoriale ad Antologia Aperta 2)
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