ARTOLIO
Nel rigoglio del verde in primavera, dopo un inverno molto freddo, sui pendii pietrosi della Ciociaria gli ulivi sono prostrati, sofferenti, de-formati da assurde asimmetrie.
L’ aspetto è quello di animali spossati perche caricati da un peso immane. Sembra impossi-bile, ma a mettere in ginocchio questi alberi, spesso centenari, è stata proprio la neve: la leggerezza bianca della neve. Quel fuoco frale e assurto a desiderio, caduto in sovrabbon-danza, infine ha dilaniato le lignee membra vetuste e già scarificate.
Ora gli ulivi con rame recise e tronchi mutilati rilucono d’argento piano piano ma non po-tranno mai dimenticare. L’ olivicoltore in Ciociaria’ pensa: “forse rifiorirà l’ulivo disseccato? – si allevierà di nuovo con l’ oleocantale la risonanza antica del dolore?”
Questo perche l’ oleocantale è una sostanza importante, scoperta recentemente, che allevia il dolore migliorando la qualità della vita; ma l’ oleocantale, antidolorifico e antinfiammatorio, è stato rinvenuto solamente nell’ olio ottenuto con la spremitura a freddo delle olive. Per questa l’ olio migliore, il più sano, è proprio quello che sgorga dall’oliva pressata a freddo attraverso i fiscoli.
Tra le tanti arti, o forme artigianali per fare l’ olio, questa è la tecnica più antica ed è quella che non altera le proprietà naturali ma, anzi, le conserva e le esalta.
L’ olio con oleocantale, che è anche la sostanza responsabile del sapore piccante dell’ olio extravergine, è anche l’ olio di oliArti: un olio che olia le parole, condisce eufemismi, origi-na sollazzi e ne unge i lazzi, si s-posa tra sillabe dei testi per una lettura più gustosa. In que-ste pagine s-cola su acrostici e telestici, alluma il ritmo e si sparge in tautogrammi, accentua le assonanze, da forza ai canti per oleati con-sensi. Leggero s’ adagia sopra lettere e con-giunge con un filo le sciarade. Disperde aromatiche valenze, recupera le carenze dei sapori e valorizza le es-pressioni des-unte dal pensiero in gioco. Insomma, in oliArti l’oleocantale è il Canto che nobilita l’oliva. Infine, rileggendo questi originalissimi testi poetici, mi viene in mente che l’olio ha anche un altro pregio: rafforza la capacità cognitiva. Infatti è stato accer-tato che “un paio di .cucchiai di olio d’oliva al giorno migliorano la memoria verbale e quel-la a lungo termine”. Perciò l’ olio lubrifica la mente, agevola le intuizioni profonde, induce a scalare picchi di genialità e a conquistare gli spazi ambiti della creatività .
Franca Battista
Hanno partecipato alla composizione della antologia, ormai giunta alla terza edizione, di cui l’ideatrice è Franca Battista e il progetto grafico di Antonio Poce, i poeti:
Antonio Amendola- Franca Battista-Tomaso Binca- Maria Grazia Calandrone- Nadia Cavalera- Maria Benedetta Cerro- Maria Teresa Ciammaruconi- Tiziana Colusso- Antonio Contoli- Jean Paul Couturier- Carla De Bellis- Francesco De Sabata- Franco Falasca- Anna Maria Farabbi- Francesca Farina- Narda Fattori – Arianna Fiore- Elmerindo Fiore- Giovanni Fontana- Lucetta Frisa- Daniel Gahnertz – Serenella Gatti- Anna Maria Giancarli- Anna Lauria- Maria Lenti- Loredana Magazze-ni- Donatella Mei – Marco Palladini- Roberto Piperno- Mimma Pisani – Eugenia Serafini- Isabella Tomassi- Giorgio Weiss e Patrizia Bettini- Martina Velocci- Anna Zoli- Sergio Zuccaro.
La spremitura a freddo del mio cuore nel frantoio del tuo
La macina dei denti sull’oliva dell’anima. Dopo
mi lasci scorrere come scorre l’olio
verso un bianco abbagliante di madreselve.
Maria Grazia Calandrone
Roma 2012
II pallone è in globale recessione
II pallone è in globale recessione
coatta involuzione loggione massone
Questa e la conclusione
d’una politica sportiva giuliva
che muove le finanze del male
s’ addentra nei meandri di fiele sale
E accumula beni alle reni dei pochi
E svapora risorse alle borse dei molti
che stolti non riprendono il coltello dal panico
per rovesciare la scacchiera piramidale
E poggiarla su un uovo soda a modo todo
Ah potessi oliarti mio pallone
capitombolo al verone
col vomito succo di romito gomito delle arti
Ma tu non hai interstizi orifizi
scivoli voli nei rivoli dei precipizi
E a me rimane qui solo il poco gioco delle parti
(: sarti di tartari scarti)
Nadia Cavalera
Modena 2012
Olearti, Oliarti, Oleandoti
Olearti, oliarti, oleandoti
in un meriggio appiccicoso, tra le dune
dove radunati umani sfrigolano sulla griglia dell’esibizionismo
stagionale, nell’ atonale bailamme familiare
Olearti, oliarti, oleandoti
tra lenzuola accoglienti, a cogliere le primizie sospirose,
le anse ansanti di unto piacere, connessi per un momento
solo a un corpo gemello, ad una periferica tiepida, in un hard senza disc, indisciplinato
Olearti, oliarti, oleandoti
macchina celibe dagli ingranaggi ben oliati, perfezione di una strada tra prati irti
e visuali sgombre, fuori dal rombare discorde della città,
tra il litorale e i colli etruschi, orbite larghe intorno a uno scorrevole vuoto.
Tiziana Colusso
Cerveteri (RM) 2012
L’olio buono
alba … tramonto … mattina., sera …
estate, autunno, inverno, primavera …
scacciavamo i demoni giù all’inferno
con una preghiera
ricordo il pianto trasformarsi [in]canto
e I’ olio buono scendere giù a goccia
per curare del fuoco la ferita
sulla mia mana bambina
“ecco, adesso soffiaci un po’ sopra __ .”
diceva mia nonna, nonna Lina
e ritornava il sorriso poco a poco
e l’ ansia era svanita
ora che la stagione è indefinita
e non è tempo di piangere 0 pregare
mi pare ancora a volte di sentire
mia nonna che sussurra a bassa voce
quando la notte sembra non finire
“mettici l’ olio …. non ti preoccupare ….. .”
Antonio Contoli
Montecastrilli (TR) 2012
Olio e metafore
Da bambina credevo che l’ olio
servisse solo a condire le verdure
ammansire cerniere e serrature
ostili e stridule e a ringiovanire
maniglie e cose rugginose e a terra
non se ne doveva versare una goccia
altrimenti ci portava guai:
chi scivolava si spezzava l’ osso
sul conto si spalancava un fosso
in rosso la nonna non moriva mai
il grigio tedio tra moglie e marito
cadeva giù bisunto lungo i corpi
se l’ olio si versava sarebbe giunto
il prete con quello santo per i morti.
Da adulti inventammo le metafore
che rimuovevano gli atti criminali
omicidi pensati e mai fatti
o in sogno soltanto e in desideri
e realizzati dai matti, i più sinceri.
Così mentre dico che ci vorrebbe
per gli spigoli aguzzi e i duri dolori
l’ olio sana e naturale a condire
insieme alle verdure anche il niente
aspro del mondo, io mi sento adulta
delirante immaginifica impotente
-e metaforica- come un poeta.
Lucetta Frisa
Genova 2012
Bene-detto
A nodi contorto d’oro e d’argento
incontri la terra i suoi frutti
l’uomo nel corpo- nell’anima
il tuo oro di pace a convito
nell’ultimo giorno ultima res
bene-detto
tu figlio mio avrei cosparso d’ olio
perche i mali ti scivolassero via
dalla pelle- barriera che viene
da frutto antico – risorsa e sollievo-
noi che dalla terra veniamo
bene-detta
la vita ci chiede cuore d’ atleta
artista dal corpo ben unto
per sfuggire alle prese del male
fare arte nell’incontro di mani
bene-dette
in vetro in orci di creta cotta
oliArsi ogni giorno e chinarsi
alla maestria che natura conosce
le vite tutte anche le male-dette
oro per artisti di nessun conto
eppure ancora a reggersi inquieti
fra mali malanni e malori
pittori musici danzatori poeti
bene-detti.
Narda Fattori
Gatteo (Fe) 2012