Abiamo fatto due chiacchiere con l'autore del libro per capire insieme l’importanza del Business Plan e cogliere qualche suggerimento utile in sede di redazione di un piano economico-finanziario.
1) Grazie Prof. Ferrandina per la disponibilità! Perché è importante il business plan e quando serve scriverlo?
Lo studio di fattibilità (Business Plan) rappresenta in definitiva un quadro degli effetti economici, finanziari e patrimoniali di un progetto aziendale, come la creazione di un impianto, un investimento finanziario, il lancio di un nuovo prodotto, l’avvio di una campagna commerciale. In tal senso è di solito concepito come supporto per l’avvio di una nuova impresa (progetto start up). In tale ambito il business plan non garantisce certo il successo, ma può assolvere un ruolo importante e costituire una valida occasione di riduzione dei margini di rischio, oltre che di guida operativa.
Il business plan è utile in molti casi aziendali come ad esempio:
• Promuovere una nuova iniziativa d’impresa.
• Investire un un’azienda esistente.
• Analizzare le vie di sviluppo dell’azienda.
• Accedere al credito.
• Richiedere finanziamenti e agevolazioni pubbliche.
• Ricercare nuovi soci e partnership.
• Conseguire certificazioni di qualità e ambientali.
2) Prof Ferrandina, qual è la chiave di lettura del suo libro?
Il volume si articola sulla valutazione dei livelli di fattibilità di un progetto di impresa e di investimento, stimato sulle singole e coordinate fattibilità di marketing, fattibilità tecnologica, economica e finanziaria e sulle strategie e tecniche correlate.
3) Può farci qualche esempio pratico preso in esame nel libro?
Ad esempio, la valutazione della fattibilità di Marketing di un business plan riguarda lo studio del mercato, della concorrenza, del sistema distributivo, dei volumi di vendita, della quota di mercato, del posizionamento del prodotto, mentre ad esempio, la verifica della fattibilità tecnico-impiantistica attiene la tecnologia e ciclo di vita dei processi/prodotti, il tasso di innovazione, la dimensione della capacità produttiva, le scelte tecnologiche e di impianto, mentre, ancora, la fattibilità organizzativa riguarda le risorse umane, la filiera tecnologico-produttiva, le scelte di make or buy, il layout.
4) Il libro si propone come una Guida Strategico-Operativa: come si raccordano questi 2 approcci?
L’approccio teorico e metodologico si basa sulla illustrazione dei citati livelli di Fattibilità, mentre la parte operativa consta di una sequenza di step che trova poi applicazione in uno specifico software allegato al volume – BUSINESS PLANNER 2.0, che permette di redigere in modo guidato e sequenziale il piano di fattibilità, producendo un report finale molto professionale. Il software, compatibile con Office 2007 e Office 2010, è stato ulteriormente potenziato e semplificato con l’implementazione di un nuovo processo di stampa, l’aggiunta di un format di piano più sintetico e numerico per venire incontro alle esigenze di pianificazione meno complesse, basate soprattutto su dati e calcoli (Quick Business Plan). Il software contiene diversi tutorial video che costituiscono un’utile guida all’utilizzo dell’applicativo.
5) E’ possibile scaricare una demo del software?
Si, previa registrazione su questo sito: http://scriverebusinessplan.wix.com/comescrivereunbusinessplan
6) Questa è la V edizione del volume, segno di un successo notevole. Quali sono le novità dell’ultima edizione?
La nuova edizione si caratterizza per l’aggiunta di una nuova parte, utile in particolar modo per le start-up: si analizzano gli aspetti giuridico-fiscali attinenti la creazione di impresa, la scelta della forma societaria e la sua trasformazione, con un caso aziendale esemplificativo.