Oggi il fondatore dell'Osservatorio Antiplagio, difeso dall'avvocato Demetrio Delfino, ha spiegato il contenuto degli articoli e presentato della documentazione. E' stato poi lo stesso pubblico ministero Marco Cocco, al termine della discussione, a chiedere il non luogo a procedere, evidenziando che Panunzio avrebbe esercitato un diritto di critica nei propri articoli. Da qui, poi, la decisione del Gup Casula che ha fatto cadere ogni accusa.
Di seguito il comunicato dell'avvocato di Striscia, Salvatore Pino: "Con profondo rammarico apprendiamo del proscioglimento di Giovanni Panunzio. La decisione giunge come un fulmine a ciel sereno considerando la gravità delle affermazioni e gli argomenti addotti da Panunzio circa la asserita verifica svolta sulla verità del fatto. Le sue fonti sarebbero infatti, a suo dire, costituite da alcuni blog e siti internet e da telefonate che gli segnalarono voci presenti in rete al riguardo. Ricorreremo certamente in Cassazione per stabilire quali siano i parametri di valutazione del corretto esercizio del diritto di cronaca e di critica, che dalla giurisprudenza è stato sempre riconosciuto solo sulla scorta della prova rigorosa della verità del fatto o, comunque, di un’accurata verifica. Attendiamo dunque con ansia di leggere la motivazione della sentenza".
Quello di oggi è l'ennesimo contenzioso giudiziario che vede fronteggiarsi, nelle aule del tribunale penale, il fondatore di Telefono Antiplagio e quello di Striscia la Notizia.