:: ANTUNZMASK
Antunzmask, folk since 2004 Antunzmask è un cantautore quasi contemporaneo; registra con tecniche di registrazione blasfeme, parla di cose naturali evidenziando spesso il suo disagio o i colori delle cose ai suoi occhi.
E’un folkman da cantina o da periferia, non lo si riesce ancora a capire. Nella sua musica troviamo immagini naturali o industriali, personaggi strani, storie che sembrano sogni di capodanno, e stanze che sembrano labirinti. Alterna canzoni tristi a ballate allegre, canta La Tragedia con l’aria della Commedia e viceversa.
Opening act per Maybe I`m (2008),Afterhours (2009), A Toys orchestra (2008), Rocco Papaleo (2012), U Papun (2012), Semifinalista Live al Premio Buscaglione a Torino (2012)
:: 10 CURIOSITÀ DI `AL MOSTRO`
L’estate è finita, il tour estivo si è concluso e Antunzmask torna sugli schermi regalandoci 10 curiosità, 10 segreti legati al suo ultimo album, “Al mostro”:
01) Il ritornello di “Eroi in azione” non ci azzecca niente con il testo: sulla pagina a fianco del diario dove stavo scrivendo il testo c`era scritto, a caratteri cubitali, “BESTIE, ESTETICA, OSTIE”;
02) Il titolo di “I dadi” è un gioco di parole legato a Ida, una mia cara cara amica;
03) “Un brindisi” l`ho scritta meditando dopo la bomba nella scuola a Brindisi, nel 2012;
04) Il riff in reverse che si ascolta in “Quarto” è quello di “Summertime” di Janis Joplin;
05) Per registrare le batterie nel disco ho usato un tamburo giocattolo di mio nipote, un rullante prestatomi e un piatto suonato reggendolo con la bacchetta, senza asta;
06) Il titolo di “Le strade buie di Pastena” è ispirato a “The dark streets of London” dei Pogues;
07) “The Housepainter” è stata scritta per una persona che non c`è più, quando era ancora viva, nel 2009;
08) “Danubio blue” è la traduzione di una canzone che scrissi in francese, ai tempi delle scuole superiori;
09) Il testo di “Campari & Gin” è la fusione di due canzoni che avevo scritto totalmente a parte;
10) Appena finii di registrare “Here we go” andai a fare una passeggiata sul corso e vidi un bambino che indossava un maglietta con su scritto “Here we go!”.