"A land of two halves. Joe Bennett". Neozelandese, ad una certa età e con una vita già avviata si rende conto di non conoscere il suo paese. Si rende conto di non aver viaggiato, non aver esplorato abbastanza. Così lascia tutto e si mette in viaggio, zaino in spalla alla scoperta di questa terra dalle mille sfumature. Si ritrova in situazioni buffe, con persone più o meno affidabili e in luoghi inesplorati. Ricordo di aver preso questo libro in una delle belle librerie delle centro, nella sezione narrativa di viaggio (una delle mie preferite, se non la mia preferita) vicino ad un libro dal titolo "A summer under the Tuscan sun, orgoglio italiano :). Comunque il libro ve lo consiglio, se volete perdervi tra la maestosa natura, paesini poco conosciuti e tanto altro in terra neozelandese.
Magnete. Sheep world. Già già, i neozelandesi hanno parchi interi dedicati alle pecore. Sapete che in NZ ci sono più pecore che abitanti? La proporzione dovrebbe essere 1:8, insomma, loro ci vanno sotto con le pecore, ad ogni angolo si trovano negozi che vendono di tutto e di più. Tutte cose prodotte con la loro lana...anche i scaldini elettrici per i gatti!! Giuro che ci ho visto un micio su...loro (i neozelandesi non i gatti) li usano tantissimo i scaldini insieme a stufe varie visto che nella maggior parte delle case non hanno i caloriferi e il clima è mite si (almeno nell'isola nord), ma non così tropicale!
Block notes. Durante i giri per la città di Auckland alla scoperta di quartieri e negozietti vari ne ho riportati in Italia una grande quantità. Molti sono ancora nuovi e negli scaffali delle libreria aspettando di essere usati.
Temperamatite. Su questo oggetto c'è un vero conflitto d'interessi. Ho un debole per la Toscana e un temperamatite a forma di Pinocchio che viene direttamente dall'altra parte del globo suona strano, lo so. Però l'avevo visto on-line tempo fa e quando la zia me l'ha portato in dono dal negozio di souvenir del nuovo museo di arte contemporanea di Auckland ho pensato avesse il dono della telepatia. Ma non si tratta di magia nera, semplicemente mi conosce bene :). Della serie regali inaspettati più che apprezzati.
Colori. Ecco io non mi dilungherei troppo su questo punto. Ancora della serie regali inaspettati più che apprezzati. Devo arrendermi al fatto di non avere nessun tipo particolare di dono nel disegno, ne sono quasi sicura ma boh ogni tanto mi cimento e tengo per me ogni tipo di traccia. Questi colori sono molto intensi e probabilmente perfetti su base nera...ecco perchè devo continuare la ricerca (finora non andata a buon fine) dei nuovi album della Moleskine con pagine nere, questi colori mi hanno dato una buonissima scusa per procedere all'acquisto :)!
Orecchini. Sono i fiori dell'albero del Natale. Visto che le stagioni sono invertite rispetto all'Italia, il Natale si festeggia al sole con una temperatura intorno ai venti gradi, all'ombra di questi splendidi alberi in fiore.
Tiki. La leggenda vuole che sia il primo abitante di origini maori, la sua immagine viene venduta praticamente in ogni negozio di souvenir ed è simbolo di fortuna e prosperità, cercando qualcosa a riguardo ho scoperto che ha ispirato tutta una corrente artistica e un certo lifestyle, compresi Elvis e Man Ray! Chi l'avrebbe mai detto? Io il mio ce l'ho appeso alla tenda ad emanare un pochetto di esoticità (che poi non sono mica sicura si dica così...) neozelandese e coraggioso spirito Kiwi in tutta la camera!
"Indian. La grande sfida" Uno dei film girati in questa terra. Partendo da una piccola cittadina dell'isola sud un uomo buffo e un pò bisbetico riesce a coronare il sogno di partecipare ad una gara di velocità in Utah, America. Mi è piaciuto il personaggio interpretato da Hopkins che incarna fermezza, coraggio e si, anche la pazzia degli abitanti di questo lontano paese. La popolazione più ospitale che abbia mai conosciuto. Io non sono solita fare generalizzazioni ma in tre mesi non ho trovato una persona che non fosse cordiale, disponibile e pronta ad aiutarmi in qualsiasi situazione. Non dico che non ci sono eccezioni, però di eccezioni si parla.
Lo so, questa volta mi sono allungata oltremodo ma mi andava di condividere (seppur in un modo diverso, prendendo spunto da degli oggetti) questa piccola parentesi della mia vita. Parentesi che sembra già lontana nel tempo, ma che forse data l'inusualità del luogo conservo gelosamente. Con la speranza di tornare per poter aggiornare il ricordo e cancellare qualche rimorso.
p.s.= giuro che la prossima "puntata" sarà breve ed incisiva :)!