Aperitivo orientale: chips di cachi

Da Traveltotaste

Quando ero bambina c’erano solo due alimenti che detestavo con tutte le mie forze: le carote cotte e i cachi. Mi infastidiva la consistenza un po’ molliccia e non c’era verso di farmeli mangiare. Con il tempo ho fatto pace con entrambi e, piano piano, ho imparato ad apprezzarli.

I cachi sono originari della terra che più amo, l’Asia, e pare che la pianta si sia sviluppata prima in Cina per poi diffondersi dalla Corea al Giappone, dove è anche chiamato l’Albero della Pace, per essere sopravvissuto alla bomba atomica sganciata su Nagasaki.

Per la dolcezza della sua polpa viene normalmente destinato ai dessert, ma credo che possa essere egegiamente impiegato anche in preparazioni salate. Qualche anno fa, ad esempio, me lo servirono in accompagnamento a una deliziosa e cremosa burrata. In Giappone viene utilizzato per realizzare alcune bevande alcoliche tra cui certe varietà di sakè.

Le sue proprietà benefiche sono molteplici: ricco di vitamina C, potassio e fibre è utile nell’alimentazione dei bambini e degli sportivi. È però un frutto molto zuccherino, perciò i diabetici e chi ha problemi di peso farebbe bene a evitarlo.

Ieri un’amica me ne ha regalato una cassetta e ho pensato di essiccarli per poterli conservare più a lungo e consumarli come stuzzicante aperitivo… con un tocco orientale.

Chips di cachi speziate

ingredienti: cachi non ancora maturi, sale integrale, curcuma, berberè

Tagliare i cachi a fette sottili e infornarle a 120 °C per circa 2 ore, girando le fette almeno una volta durante l’essiccazione. A metà tempo salare uniformemente. Trascorso il tempo, e avendo fatto attenzione a non far annerire i cachi, togliere dal forno e cospargere con le spezie. Io ho usato curcuma e berberè, ma si possono utilizzare curry, pepe macinato fresco e ogni spezia che vi ispiri.