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Aperto al pubblico l’Archivio segreto della dittatura argentina

Creato il 07 marzo 2014 da Eldorado

Gli archivi segreti delle Giunte militari della dittatura argentina saranno a disposizione del pubblico a partire dal prossimo 20 marzo. Sarà una data particolare, un ennesimo anniversario, il trentottesimo –per l’esattezza era il 24 marzo 1976- da quando Isabela Perón venne svegliata nella notte ed imprigionata dai militari. Al suo posto si insediarono Videla, Massera ed Agosti, il triumvirato che per sette anni ricettò torture e morte nel tentativo di far tacere le coscienze degli argentini.

Il materiale, ritrovato l’anno scorso nelle cantine dell’Edificio Condor, sede dell’Aeronautica Militare, è già stato preso in visione dagli addetti ai lavori. Ne è venuto fuori un quadro desolante, che rende chiara la partecipazione e la connivenza del settore produttivo argentino nel golpe. La lunga mano delle multinazionali, delle corporazioni e delle aziende è messa nero su bianco: esenzioni, patti, privatizzazioni, investimenti stranieri, favori, privilegi diretti soprattutto alle banche, al settore agricolo e alle imprese straniere. Gli atti originali sono tutti lì a denunciare le responsabilità di un largo strato della società civile che è stato complice dell’intero processo repressivo. Della stessa importanza gli atti riguardanti i desaparecidos, atti che indicano l’intenzionalità del processo di eliminazione degli oppositori. Tra le carte, anche documenti che designano le strategie di comunicazione su come trattare il tema con l’opinione pubblica. Viene poi la lista di più di trecento intellettuali ed artisti invisi al potere; tra i più famosi Julio Cortazar, Osvaldo Bayer, Mercedes Sosa, Osvaldo Pugliese. Infine, le prove contundenti che dietro alla vendita del gruppo che comprendeva il quotidiano Clarín, l’allora Papel Prensa, ci fossero la detenzione e la tortura della famiglia proprietaria originale, quella dei Graiver.

Gli archivi saranno a disposizione del pubblico nella Sala de Consultas della Biblioteca Aeronáutica e sarà digitalizzato. I documenti originali, infatti, sono in mano ai giudici della commissione che indaga sui reati di lesa umanità perpetrati dalla Giunta militare.


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