Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (Dawn of the planet of the apes)
Genere: fantascienza
Regia: Matt Reeves
Cast: Andy Serkis, Jason Clark, Gary Oldman, Keri Russel, Toby Kebbell, Kodi Smith-McPhee, Nick Thurston
130 minuti
Anno: 2014
di Giuseppe T. Chiaramonte. Sono passati dieci anni da quando Cesare è andato via di casa, ha parlato per la prima volta e ha liberato le scimmie dai laboratori portandosele nei boschi alle porte di San Francisco. Da allora le cose sono cambiate: la razza umana è stata colpita da un tremendo virus ed è stata decimata. La colpa cade ovviamente sulle scimmie e mentre queste ultime creano una nuova società, gli umani si organizzano in comunità e sono alla disperata ricerca di energia per continuare a sopravvivere. Proprio da qui parte questo secondo capitolo del reboot della saga del pianeta delle scimmie.
Le emozioni, quindi, sono il motore di tutto in un plot che procede su binari sicuri e conosciuti, con snodi narrativi prevedibili, quasi a ripercorrere una strada familiare creata per intrattenere il pubblico. E infatti, lo scopo è raggiunto in pieno. Nonostante si conoscano le conseguenze di tutto questo “inizio”, trattandosi di prequel, la tensione è altissima fin dal primo incontro tra scimmie e umani e si mantiene alta per tutta la durata. Non mancano di certo i colpi di scena, anzi ce n’è uno in particolare che farà saltare sulla sedia gran parte del pubblico. Sta proprio qui il pregio maggiore del film d Matt Reeves: prendere in mano una formula e sfoderarne le armi migliori attraverso scelte registiche oculate e una scrittura intelligente.
A portare il peso di tale responsabilità è Cesare, personaggio che ha un’evoluzione clamorosa, facilmente riassumibile in due inquadrature: quella che apre il film e quella che lo chiude. Inutile ripetersi sulle doti dell’attore Serkis. Ancora una volta una scelta registica fortissima che manda un messaggio direttamente allo spettatore in sala.
È difficile trovare una frase che riesca a spiegare il senso del film senza dilungarsi troppo, ma sicuramente si riconosce la volontà di raccontare una storia con grandi implicazioni etiche e sociali e di mostrare, anche se con una certa finezza, la forza dell’intelligenza, intesa come apertura mentale. Il racconto epico di Cesare, le sue scimmie e gli umani sopravvissuti è confezionato in un prodotto di ottima fattura, meritevole di essere visto e che spalanca le porte verso il prossimo capitolo della saga.
Che si arrivi all’inizio della saga precedente? Aspettiamo per vedere.
★★★★