Impressioni Partiamo con ordine... J.Tangerine, uno pseudonimo che nasconde un'autrice davvero in gamba, di cui ho già parlato sul blog e che, per la seconda volta, mi ritrovo a elogiare per le sue qualità artistiche e narrative. Questo libro è davvero ben scritto, scorrevole, senza intoppi o problematiche di lettura particolari. Anzi, dirò di più, esistono scrittori, ben più famosi e strapagati, che non arrivano a certi livelli di coinvolgimento. E questo fa riflettere... Una delle cose migliori di questo romanzo è proprio l'ambientazione. Curata, dettagliata ma senza diventare noiosa, riesce a infondere, con le sue immagini, quella che è la base di una serie di sensazioni che ci accompagnano fino all'ultima pagina. Difficilmente, leggendo, vi ritroverete a pensare a lidi spiaggiosi, sole caldo o giornate luminose. In questa storia regna l'oscurità, il buio, e anche quando sembra che la luce cerchi di farsi strada avviene qualcosa che riporta tutto sulla giusta via. E, sappiatelo, questo è un gran bene e rende la trama qualcosa che si avvinghia, che vi strattona e non vi molla più. Difficile rimanere impassibili di fronte al carattere spocchioso ma attento di Alexandra, al suo menefreghismo velato da una forza adamantica, ma che racchiude al suo interno una sofferenza che pare non avere fine. Una solitudine, la sua, che sembra destinata ad essere eterna, anche quando appare l'illogico e l'assurdo come unica speranza di un futuro migliore.
Impressioni Partiamo con ordine... J.Tangerine, uno pseudonimo che nasconde un'autrice davvero in gamba, di cui ho già parlato sul blog e che, per la seconda volta, mi ritrovo a elogiare per le sue qualità artistiche e narrative. Questo libro è davvero ben scritto, scorrevole, senza intoppi o problematiche di lettura particolari. Anzi, dirò di più, esistono scrittori, ben più famosi e strapagati, che non arrivano a certi livelli di coinvolgimento. E questo fa riflettere... Una delle cose migliori di questo romanzo è proprio l'ambientazione. Curata, dettagliata ma senza diventare noiosa, riesce a infondere, con le sue immagini, quella che è la base di una serie di sensazioni che ci accompagnano fino all'ultima pagina. Difficilmente, leggendo, vi ritroverete a pensare a lidi spiaggiosi, sole caldo o giornate luminose. In questa storia regna l'oscurità, il buio, e anche quando sembra che la luce cerchi di farsi strada avviene qualcosa che riporta tutto sulla giusta via. E, sappiatelo, questo è un gran bene e rende la trama qualcosa che si avvinghia, che vi strattona e non vi molla più. Difficile rimanere impassibili di fronte al carattere spocchioso ma attento di Alexandra, al suo menefreghismo velato da una forza adamantica, ma che racchiude al suo interno una sofferenza che pare non avere fine. Una solitudine, la sua, che sembra destinata ad essere eterna, anche quando appare l'illogico e l'assurdo come unica speranza di un futuro migliore.
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