Apocalypse Pompeii - Recensione

Creato il 09 febbraio 2016 da Lightman

Una famiglia in pericolo durante l'eruzione del Vesuvio è al centro di Apocalypse Pompeii, mockbuster catastrofico di produzione Asylum con protagonisti Adrian Paul e John Rhys-Davies.

Jeff Pierce, ex membro di un commando Special Ops, è in vacanza a Napoli con la moglie Lynne e la figlia adolescente Mikaela. Mentre l'uomo è impegnato in un colloquio di lavoro, le due donne decidono di partecipare ad una visita guidata a Pompei. Giunti sul posto però i turisti vengono colti di sorpresa da alcune scosse di terremoto: Mikaela, esperta di geofisica, comprende come queste siano soltanto il preludio ad una possibile eruzione del Vesuvio, che infatti si verifica poco dopo. I visitatori riescono inizialmente a mettersi in salvo in un rifugio sotterraneo, ma la catastrofe è soltanto nelle sue fasi iniziali e il pericolo si fa sempre più grande; Jeff, con l'aiuto di un vecchio commilitone, decide di attivarsi per salvare la sua famiglia. E ai rifiuti della burocrazia italiana di concedergli aiuto, l'uomo dovrà assoldare una squadra di soldati scelti per arrivare a Pompei ed evitare la tragedia.

Una vera catastrofe

Questa volta è il turno del Pompei di Paul W. S. Anderson del 2014, ennesimo blockbuster a ricevere l'onore di una versione a tema realizzata dall'Asylum. Apocalypse Pompeii prende però una strada narrativa diversa, ambientando la storia ai giorni nostri con un ex-membro delle squadre speciali impegnato nel tentativo di salvare moglie e figlia. Girato in Bulgaria e nei veri scavi di Pompei, il film dell'esordiente Ben Demaree (già direttore della fotografia per la trilogia di Sharknado) vede come trio di protagonisti l'ex Highlander Adrian Paul, l'habituè Jhey Castles ( San Andreas Quake) e la giovane Georgina Beedle, con la "partecipazione straordinaria" di John "Gimli" Rhys-Davies in un ruolo di supporto. Quasi inutile confermare che ci troviamo di fronte all'ennesimo mockbuster qualitativamente nullo, con una storia e dei personaggi monodimensionali a muoversi in una sceneggiatura caotica e improbabile non priva di un'involontaria ironia. A dispetto però della maggior parte delle pellicole Asylum gli effetti speciali, pur pessimi in una visione generale, hanno qualche momento vagamente decente, soprattutto nelle sequenze d'eruzione del vulcano; il resto è da dimenticare, con dipartite imbarazzanti e sviluppi scientificamente oltre i limiti dell'assurdo, con tanto di lava che, famelica e inesorabile, scala i piani di un palazzone nel quale si erano rifugiati i personaggi. Personaggi che, a dispetto di ogni logica di casting, non vedono la presenza di nemmeno un interprete nostrano e si muovono in un contesto il cui fascino è stato sminuito da una regia piatta e anonima e da una fotografia pressoché invisibile.

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