APÓCRÝPHOS, The Prisoners Cinema

Creato il 19 gennaio 2015 da The New Noise @TheNewNoiseIt

L’americano Robert C. Kozletsky è uno dei tanti artisti finiti all’interno di quell’immenso calderone di disperazione e tristezza che è Kalpamantra, netlabel che gli accaniti adoratori della scena drone e dark-ambient conosceranno sicuramente. Apócrýphos (apocrifo) è il nome che ha scelto per questo nuovo progetto solista targato Cyclic Law, etichetta per lui nient’affatto nuova, dato che possiamo trovarlo nell’album Oneironaut del duo Psychomanteum.

Concettualmente studiato per evidenziare gli stati di prigionia mentale, isolamento e oscurità interiore (capisaldi della scena dark ambient, a dire il vero), impreziosito dalla copertina di Simon Heath (Atrium Carceri) e dal featuring (“Neolithic Hypnagogia”) di Frédéric Arbour (mister Cyclic Law), l’album non riesce a svelare nulla di nascosto o di maledetto, finendo – nonostante la lunghezza non sia poi così eccessiva – per essere troppo circolare e poco labirintico (nel senso che circumnaviga l’atollo senza mai oltrepassare la barriera corallina). Nell’insieme le tracce hanno comunque struttura e corpo, e i rumori di passi affannosi e le sporadiche e stratificate seghettature drone sono sempre inserite al momento giusto. Questo però non è sufficiente a trasmettere all’ascoltatore quella forte sensazione di smarrimento, tipica del genere. Escludendo la possente ed evangelica “Vestige”, il disco è privo di vette o di oscuri baratri nei quali precipitare, insomma: pochissima ansia e inquietudine. Niente fitta nebbia violacea da dissolvere per districarsi da chissà quale malvagio demone, e lampioni vittoriani sempre accesi ad indicare la via. Nessuna immagine mentale di celle buie e maleodoranti o di arrugginite catene d’acciaio. Ostacoli sempre superabili e nessun Minotauro da cui fuggire, tant’è che ho sempre trovato la porta d’uscita del labirinto di Cnosso.

Di persone che amano (come me) il genere ce ne sono molte, o almeno spero. L’album, ahimè, rientra però nella normalità, ma comunque ho ascoltato cose peggiori.

Tracklist

01. Eigengrau
02. To Dark Cells
03. Subinterior Figures
04. Phosphene
05. Neolithic Hypnagogia
06. The Furthest Sanctuary
07. Vestige
08. The Language Of Isolation


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