Apologia di Drive (by Nicolas Winding Refn)

Creato il 19 maggio 2014 da Tizianogb

Nicolas Winding Refn è uno di quei registi verso il quale non si possono avere mezze misure: o lo si ama oppure lo si detesta con tutte le forze. Personalmente, non mi vergogno ad ammetterlo, ho saputo della sua esistenza solamente dopo aver visto "Drive" - probabilmente i cinefili più esperti del sottoscritto lo conoscevano già dalla trilogia di Pusher - ma tanto mi basta... voglio dire: Drive è un cazzo di capolavoro, non ci sono storie. Il Mereghetti (per me, la Bibbia) gli da solo due stelle e mezzo;  ma nonostante la mia stima per il critico cinematografico numero uno d'Italia sia quasi adorante, non posso fare a meno di dissentire su un giudizio così immeritato verso uno di quei film che, pensatela un po' come vi pare, entra di diritto nella lista dei migliori cento di tutti i tempi. L'estetica della violenza, la perfezione ellittica di ogni gesto e di ogni sguardo, quella tensione silenziosa che ti prende lo stomaco e te lo stringe in una morsa eccitante e morbosa... tutte queste cose fanno di Drive l'opera cinematografica più personale e coinvolgente che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi. E a tutt'oggi è il vertice supremo dell'arte di Winding Refn.  I primi due Pusher erano belli, stilisticamente ineccepibili e molto coinvolgenti; il terzo capitolo della serie il migliore, un pugno sotto al mento da metterti KO al primo round. Bleeder è un altro di quei film che rivedrei fino allo sfinimento. Vahalla Rising rasenta il capolavoro e  Fear X, d'altro canto, non mi ha entusiasmato. Per quanto riguarda Bronson, anche se so che mi attirerò un sacco di critiche dai fan di Refn, a mio avviso è un pochino sopravvalutato... Only God Forgives è un signor film, su questo non si discute, anche se sinceramente in alcuni punti rimane criptico, ermetico e praticamente senza alcun significato apparente. Ma Drive... cazzo di Buddha... Drive dovrebbero proiettarlo in tutte le scuole di cinema (pure negli asili, fosse per me). Non c'è un solo minuto che non valga la pena di vedere, di quel film, ne una singola inquadratura, azione e reazione. Insomma, Drive è il capolavoro che Refn ha dato al mondo, partorendolo con semplice genialità ed indiscussa bravura.  Sia il cinema di genere che quello d'autore hanno trovato in questo gioiellino un nuovo punto di riferimento, uno specie di punto zero dal quale non si potrà più tornare indietro. Amen. 


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