Per tre delle società la misura interdittiva è stata sospesa, dietro pagamento di una cauzione e l'impegno a risarcire i danni.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Firenze, gli appalti sarebbero stati pilotati per essere assegnati a un cartello di ditte: grazie alla collaborazione non disinteressata di alcuni dipendenti delle due aziende di trasporto pubblico, il “cartello” si spartiva la fornitura di accessori e servizi per la manutenzione dei treni.