Appalto rifiuti, la Tradeco si aggiudica la gara

Creato il 09 febbraio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

Contenitori per la raccolta differenziata

Una procedura di evidenza pubblica intricata e poco trasparente

E’ la Tradeco S.r.l. di Altamura ad aggiudicarsi in via definitiva, il 24 ottobre, l’appalto per la raccolta rifiuti dei prossimi 5 anni. Il contratto e l’inizio del servizio decorreranno dal mese di febbraio 2013, sempre che gli altri partecipanti al bando non ricorrano nel merito della gara.

Il bando prevede un servizio della durata di 5 anni, più due di eventuale proroga, per un costo totale di 44.016.500 euro, di cui 5milioni 764.070 per il primo anno, 6 milioni 288.072 euro per gli anni dal 2014 fino al 31 dicembre 2017 e 524mila e 6 euro per la mensilità di gennaio 2018.

Rispetto al precedente contratto Monteco le casse comunali avranno un aggravio di quasi mezzo milione di euro in più all’anno. Ma stando alla gara d’appalto, a fronte della maggiore spesa, il servizio dovrebbe contemplare una maggiore efficienza a cominciare dalla raccolta differenziata. Ciò nonostante non è escluso, che il tutto si traduca nell’aumento della Tarsu.

E a proposito di efficienza, dall’esame del bando di gara abbiamo riscontrato alcune stranezze lungo una procedura svoltasi attraverso una serie di note e determine dirigenziali intricate e poco trasparenti, come quelle che riportiamo.

Il bando di gara, le tappe

Risale al 26 gennaio (delibera n. 20) la volontà della Giunta Comunale di affidare la gestione del servizio di igene urbana attraverso procedura di evidenza pubblica con gara d’appalto, rimettendo l’incarico – elaborazione e gestione del bando – al dirigente del Servizio Ecologia dott. Antonio Orefice. Quasi per veggenza rispetto alla volontà politica, con una nota (prot. n.886 – 10 gennaio) il dott. Orefice già 16 giorni prima “rappresentava la necessità e l’urgenza di affidare l’attività di supporto per la elaborazione e redazione degli atti della procedura finalizzata all’affidamento del servizio di igiene urbana, mediante l’affiancamento di idonea figura professionale, di cui è carente l’Ente, con adeguata preparazione ed esperienza in materia di appalti pubblici relativi a servizi ecologico – ambientali.” Un appello, quello del dott. Orefice, accolto in pieno nella delibera di giunta del 26 gennaio.

E’ chiaro che il dott. Orefice, con il conforto della giunta, esprime un giudizio di merito sulle qualificazioni dei dirigenti in carico presso il comune di Fasano: inadatti a svolgere una simile mansione. Un giudizio inopportuno, soprattutto se si pensa che il dott. Orefice, ricopre l’incarico di dirigente senza aver vinto alcun concorso, ma rispondendo a una semplice chiamata dell’amministrazione comunale, in virtù di una interpretazione quanto meno sui generis di leggi e regolamenti inerenti ai concorsi pubblici (Tuel Dlgs 267/2000).

Compensi extra a carico dei cittadini

E così, il 1 marzo (Determina Dirigenziale n. 43) il dott. Orefice, facendo seguito alla delibera di giunta e alle note (prot. n. 4060 del 02.02.2012 in cui si chiedeva disponibilità e prot. n. 11985 del 13.02.2012 in cui si riscontrava disponibilità) affidava al dott. Giovanni Porcelli – Segretario Generale della provincia di Brindisi – il compito di coadiuvare l’Ufficio Ecologia del comune di Fasano nella redazione del bando e nella restante procedura. Una prestazione privata che, alle casse comunali, è costata 10.000 €., così come 10.000 €. è costata la prestazione dei due componenti esterni della commissione di gara, l’Ing. antonio De Donno e l’Ing. Salvatore Mastrorillo. Una procedura necessaria ad evitare l’incarico dei dirigenti comunali e per sostenere spese a carico dei contribuenti che si sarebbero dovute risparmiare verificando attraverso un atto di evidenza pubblica, disponibilità e competenza dei dirigenti in essere, così come prevede il già citato Tuel Dlgs 267/2000.

Dubbi legittimi

Come è possibile che il dott. Porcelli, in qualità di dipendente pubblico, abbia assunto un’incarico da consulente privato? Come è possibile che l’amministrazione comunale non abbia predisposto un bando pubblico rivolto a liberi professionisti? In base a quali tariffe professionali l’amministrazione ha liquidato il dott. Porcelli visto che non risulta essere libero professionista? Ci chiediamo dunque se non siamo in presenza di atti illeciti. Andando sempre più a fondo nelle ricerche veniamo a conoscenza che bando e procedura proposti da Porcelli sono identici a quelli adottati dal comune di Monopoli, così come si può notare da quanto pubblicato sul sito web dello stesso ente. Cosa ancor più curioso è il fatto che il dott. Porcelli fino a pochi mesi fa era in carica dirigenziale presso il comune di Monopoli. Sarebbe bastata dunque una piccola ricerca sul web per risparmiare alla collettività spese di troppo adeguando gratuitamente quel bando alle necessità locali. Tutt’al più chiedendo la consulenza di un dirigente locale in carica, senza dover sostenere alcuna spesa.

Viene spontaneo chiedersi se questo modo di fare non serva a favorire rapporti politici che sfuggono agli occhi dei più, e se chi tacciando di incompetenza i propri colleghi di lavoro, visti i risultati, non faccia del proprio cuor l’altrui misura.

FOCUS

Contratto Tradeco: la revisione del prezzo

Vi è un aspetto che desta preoccupazione nel contratto predisposto per la “gestione del servizio integrato di igene urbana”. E’ la clausola realativa alla “revisione del prezzo” (Art.6).

“Ai sensi dell’art. 115 del D.Lgs 136/2006 il canone sarà annualmente revisionato. Il diritto alla revisione del prezzo in questione matura a favore di entrambe le parti ed opera ad istanza della parte che vi ha interese, corredata della documentazione giustificativa e decorre dal secondo anno di appalto. La decorrenza dell’anno è da intendersi riferita alla data d’inizio del servizio. Detta revisione avverrà annualmente e sarà condotta sulla base della variazione intervenuta a decorrere dalla data di aggiudicazione definitiva della gara, nella misura del 60% dell’importo contrattuale, sulla base del costo del lavoro di cui alle Tabelle Fise (Federazione Imprese Servizi Ecologici) e, per il restante 40% sulla base dell’indice Istat al consumo FOI (Famiglie Operai Impiegati) alla voce ‘Trasporti’ ”.

Da una prima lettura appare evidente che il tenore della revisione peserà per diverse centinaia di migliai di euro l’anno. Se in un primo momento si parla di decorrenza da intendersi riferita alla data di inizio del contratto, successivamente il testo riferisce come la revisione sarà condotta sulla variazione intervenuta a decorrere dalla data di aggiudicazione. E dunque, toccherà pagare per un valore calcolato non dalla data di inizio del servizio ma dalla data di aggiudicazione dell’appalto. Vale a dire che a partire dal 24 ottobre scorso il calcolo della resvisione è già in corso. Non vorremmo mai immaginare che per un qualsiasi motivo – controversia o quant’altro – la data di inzio del servizio dovesse slittare di mesi o di un anno, tanto che la variazione del prezzo varrebbe diverse centina di migliaia di euro. Ancora una volta, a proposito di competenze, si tratta di un errore di stesura o un regalo alla società appaltatrice? Per mancanza di ulteriori caratteri tipografici tralasciamo solo temporaneamente ulteriori considerazioni riguardo percentuali, indici e tabelle di riferimento, su cui varrebbe la pena soffermarsi.

Pubblicato su Largo Bellavista – novembre 2012


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