Il corpo, rinvenuto questa mattina da Patrizia Icardi, una collaboratrice scolastica, era appeso al ramo di un albero. Accanto al cadavere un cavo da batteria e un accendino probabilmente utilizzato per dare fuoco al corpo. Nelle vicinanze è stato trovato anche uno zainetto con dei documenti. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se appartengono alla vittima o se siano stati abbandonati o persi.
Giovanni Carlo Mura che lavorava in una macelleria, probabilmente è stato prima strangolato, poi accoltellato e infine bruciato. Poi l’assassino avrebbe cercato anche di impiccarlo senza però riuscirci perché il cavo si è spezzato. A quel punto, secondo gli investigatori, lo avrebbe accoltellato: sono una decina le ferite da arma da taglio che il corpo ha sul petto. Dopo averlo trascinato per qualche metro, come dimostra la scia di sangue trovata sull’asfalto, l’assassino gli ha poi dato fuoco. Il cadavere presenta bruciature sulle gambe, sulle braccia e sul volto.