Ormai è fatta per Steve Jobs. Ci lascia in eredità tante playlist e le sue ossa. Sarà difficile rendere la sua morte più attraente per la Apple, a meno che non dicano di aver messo il suo cervello nell’iTunes store. Io lo scaricherei per fargli risolvere cruciverba e sudoku. “Allora Jobs, come va con il 48 orizzontale?”. Usare una mente giudicata geniale per risolvere problemi cretini è sempre stato il mio sogno: “Einstein, hai finito di misurare la stanza?” “Bohr, datti da fare con quella lavatrice, mi serve riparata per stasera”. Anche se accostare Jobs a Einstein può apparire ad alcuni perlomeno bizzarro, è solo perché non afferrano la genialità di un uomo che ha dato vita alla più grande truffa tecnologica del secolo: l’iPhone. Quello che ha sempre una applicazione per ogni cosa. Tranne che per il tumore al pancreas. Le ceneri di Steve saranno vendute in 7 colori diversi e conterranno il pacchetto iLife. Sniffandole potrai accedere all’Alzheimer in anticipo rispetto ai tempi. È il mondo della tecnologia Apple: tutto diventa obsoleto subito, compreso il tuo cervello.
È morto Steve Jobs. Contenti, nerd del cazzo?
Giunta la notizia, subito prenotate milioni di bare con monoscocca in alluminio.
Le azioni di Microsoft sono passate da -0.12 punti in mattinata a SIIIIIIIIIIIÌ PORCO DIO SIIIIIIIIIIIIIIÌ.
Jobs soffriva da anni di tumore pancreatico, un male così tremendo da averlo ispirato nell’ideazione dell’iPad.
La morte di Jobs lascia un vuoto incolmabile. Nelle casse della New Balance.
Grazie a Steve Jobs, finalmente la morte torna di moda.
Steve Jobs è morto. Magari ora è la volta buona che si cambia quel cazzo di maglioncino.
Povero Jobs. Ora basterà trascinarlo nel cestino.
Verrà ricordato per aver messo un freno al monopolio della Microsoft, mantenuto un’immagine simpatica ed essere stato un miliardario esperto di computer. Il suo segreto? Bill Gates.
Anche Microsoft lo ricorda. Windows si inchioderà per un minuto, prima di andare in crash.
Ora la Mela sarà guidata da altri validi manager, ma cambiamo discorso: a qualcuno servono azioni Apple?
Jobs è morto. Ma fortunatamente ci resta sempre Hand.
A poche ore dalla scomparsa di Steve Jobs, la redazione di Umore Maligno vuole ricordare il grande Steve. Genio indiscusso dell’informatica, leggenda dei nostri giorni. Colui che da anonimo studente in un piccolo garage di Palo Alto è diventato il vero artefice della rivoluzione digitale che ha cambiato il mondo. Grazie di tutto Wozniak.