Un servizio simile a Pandora potrebbe aiutare la mela morsicata a portare nuova utenza nel proprio mondo, tenendo così lontane dalle masse quelle tentazioni “gratis” che le radio online mettono a disposizione con servizi ad-supported. Appare però difficile capire come possa integrarsi un servizio come questo all’interno dell’attuale panorama che oggi Apple offre.
Già più volte la casa di Cupertino ha ipotizzato una strategia simile, ma l’alto costo per le licenze dei brani ha sempre frenato prima Steve Jobs e poi Tim Cook dallo sbilanciarsi in questa direzione. Le radio online tentano la fortuna e accettano i primi bilanci in passivo, ma Apple potrebbe percorrere una strada propria forte del successo già consolidato nei download.
Quello che Apple teme è che l’ascolto musicale si tramuti più nella forma dello streaming che non nella forma del download. L’affitto, più che l’acquisto. Pandora, del resto, gode ormai di 50 milioni di utenti attivi con una crescita della base d’utenza pari al 48% anno su anno.
Se questo dovesse succedere, la mela morsicata vedrebbe diminuire la propria presenza sul mercato della musica, mentre, al contrario, una offerta dedicata, come la musica in streaming, potrebbe potenziarne l’occupazione. Ad oggi non c’è niente di certo, però la mela di Cupertino si sarebbe impegnata sul problema con molta più costanza rispetto al passato. Quindi se Apple vuole la sua Pandora, probabilmente tra qualche mese la avrà.