Non è però da escludere nel caso specifico che Apple abbia se non altro scelto di cominciare a “tappare” una prima falla, cosa che ha potuto fare piuttosto facilmente usare la sua influenza diretta sulla società asiatica che è licenziataria del programma MiFi per la produzione di accessori per lo streaming di musica wireless da dispositivi mobili Apple. Di fronte alla possibilità di perdere un più lucroso mercato, quello dell’accessoristica, PhotoFast avrebbe scelto di ritirare le meno redditizie memorie per MacBook Air.
Difficile, però, che altre realtà simili ma non vincolate ad Apple, possano essere obbligate a fare lo stesso, quindi il mercato è ancora in movimento.
Per ora, però, i possessori di MacBook Air perdono la possibilità di avere un disco da 256GB con velcità di ben 250MB/s nella lettura e scrittura sequenziale dei file e 50MB/s e 30MB/s nella lettura/scrittura random, specifiche largamente superiori a quella dei dischi standard della macchina.