Nelle abitudini alimentari della ‘povna si infilano sempre, stagionali, alcune costanti. Se l’estate è ossessione di pomodori (che lei mangia cotidie, a pranzo e cena, a merenda e persino a colazione, se capita), in inverno ciò che non può mai mancare alla sua tavola sono, banalmente, delle mele. Che alla ‘povna piacciono in ogni forma: di torta, per esempio (e infatti nel tempo si è specializzata in torte tradizionali, tatin, apple pie; sfoglie di; strudel; frittelle – e chi più ne ha più ne metta); in alcune preparazioni salate (per esempio: in vellutata con la zucca). Ma anche e soprattutto così come sono – in natura e in purezza: una al giorno, come dice il detto; da mangiare a morsi (rigorosamente con il torsolo – come le insegnò un’amica scout il suo primo giorno a Hogwarts, da matricola) e soprattutto renette. Il suo spacciatore di fiducia già lo sa, e si premunisce per ogni autunno-inverno, ché, cascasse il mondo, ogni settimana grosso modo la ‘povna arriva, con bella scadenza: saluta, sorride, e compra dieci mele.
Va da sé dunque che ogni novità per poter consumare l’amato frutto è sempre benvenuta dalle sue parti. Ed è così che la apple sauce ha fatto capolino, quest’anno per la prima volta. La ricetta di base (come molte di ispirazione americana, specie se vuole andare sul sicuro) l’ha presa dall’Araba; e poi l’ha un po’ variata a sua esigenza. E siccome è una cosa semplice, e buonissima, e si presta pure a tante preparazioni, salate e dolci, natalizie, la ‘povna la riporta anche qui (con le sue integrazioni possibili). E, già che c’è, partecipa pure, in questo modo, al Giveaway per i cinque anni del blog di cucina più intelligente della rete.
Si prendono dunque due mele grandi (ovviamente renette), e se si vuole anche una pera (per lei abate, non troppo dolce), ché rende la salsa più delicata e vellutata. Si tagliano a cubetti, si mettono in un pentolino con spezie a piacere (per la ‘povna: un tocco di ginger e cannella in abbondanza), e se si vuole un po’ di zucchero (la ‘povna non vuole, le piacciono in purezza). Si immergono a filo nell’acqua, e si fanno andare per una mezz’oretta, coperte fino al bollore e poi scoperchiate e a fuoco minimo. Quando i cubetti sono già pronti a disfarsi, si levano dal fuoco, eventualmente si filtrano dal liquido in eccesso, si mettono al minipimer e si passano. Tutto qui? Tutto qui, ma il risultato è buonissimo.
La salsa così ottenuta è sposa perfetta dei pancakes della domenica, per esempio, o come accompagnamento di una torta. Ma anche si può usare per aumentare la quota fluida di una torta veg e morbida; oppure (togliendo la pera, e affiancando una granny smith a una renetta) è un accompagnamento perfetto per arrosti, e, in genere, preparazioni in agro.