I rumors parlano in buona sostanza del più importante restyling di prodotto della storia di Apple, che andrebbe quindi ben oltre l’aggiornamento delle configurazioni di computer e telefoni registrato quest’anno e a toccare tanto le funzionalità quanto il design dei prodotti stessi.
Partendo dall’iPad, la società californiana avrebbe in serbo un doppio colpo. Circola infatti l’idea che sul mercato arriveranno due nuovi modelli (noti con i nomi in codice J1 e J2), che la società metterebbe in vendita con tempistiche differenti per contrastare meglio le velleità della concorrenza. A marzo potrebbe materializzarsi un aggiornamento dell’iPad 2 con un dispositivo ancora più sottile di quello attualmente in commercio e con un’autonomia delle batterie superiore mentre il debutto del tablet di terza generazione è atteso per il terzo trimestre del 2012. Quanto alla prossima generazione di iPhone e iMac, il presunto rilascio sarebbe fissato per la seconda metà del prossimo anno.
In attesa dei nuovi botti c’è da registrare l’ipotesi che, stando agli ordini inviati da Cupertino ai fornitori dei componenti dell’iPad 2, Apple dovrebbe immettere sul mercato ulteriori due milioni di tablet entro fine anno, superando le iniziali previsioni di vendita. Una notizia che certo non farà piacere a Google e alla stessa Microsoft (che punta sul nuovo Windows 8 per recuperare il tempo perduto nelle tavolette) così come indigesta ai vertici del colosso di Mountain View è sicuramente la recente pubblica uscita (frutto di una chiacchierata con un analista di Barclays) di Tim Cook.
Il successore di Steve Jobs, stando a quanto apparso su vari siti hi-tech, ha etichettato il nuovo Kindle Fire come un prodotto che favorirà l’iPad e penalizzerà tutti gli altri vendor di tablet Android. Il perché della “sparata” del ceo di Apple è in sintesi questo: la tavoletta “low cost” di Amazon è basata su una versione di Android fortemente personalizzata, tale da impedire addirittura l’accesso negozio di applicazioni e l’utilizzo di servizi chiave come YouTube, e aumenterà di conseguenza la frammentazione della piattaforma di Google.
Curioso notare come Cook sia dell’idea che il Kindle Fire possa avere successo e diventare in breve il tablet Android più diffuso ma al tempo stesso sia anche convinto che tale escalation favorirà l’adozione dell’iPad in considerazione della stabilità e dell’affidabilità dell’ecosistema della Mela, e quindi di iOs e dell’App Store. In buona sostanza il numero uno di Cupertino sottolinea il fatto che «più c’è frammentazione in Android, meglio è per Apple», con la speranza che questo si traduca in un numero sempre maggiore di utenti che abbandoneranno la piattaforma di Google. Male che vada, sempre secondo Cook, i consumatori che sposeranno la tavoletta di Amazon (che pare sia dell’idea di puntare su un modello da 8,9 pollici anziché quello previsto da 10) perché attratti dal prezzo concorrenziale del Kindle Fire saranno coloro inizialmente intenzionati a comprare prodotti di Samsung, Motorola, Htc e altri vendor. Anche perché, questa la conclusione dello scoppiettante intervento dell’ex braccio destro di Jobs, non è possibile produrre un tablet di elevata qualità stando al di sotto dei 500 dollari sui prezzi di listino. Come dire: inutile aspettarsi ribassi di sorta negli Apple Store, almeno fino alla primavera prossima.