Ieri sera a Wall Street il titolo Apple, guadagnando il 2,34% ha terminato le contrattazioni a quota 124,88 dollari ritoccando per l’ennesima volta il proprio record storico che era stato stabilito soltanto il giorno precedente.
Quindi nessuna sorpresa! Anzi! Forse, per assurdo, sarebbe stata una sorpresa vederlo scendere quel titolo, perché in effetti Apple ormai è diventato un caso che verrà ricordato non solo da chi si occupa di investimenti finanziari, ma sarà citato sui libri di storia.
L’azienda di Cupertino, infatti, è di gran lunga la società più capitalizzata al mondo, ha polverizzato qualsiasi record precedente, dalla morte di Steve Jobs e cioè negli ultimi tre anni il suo valore è raddoppiato, uno straordinario risultato per il Ceo Tim Cook.
Orbene, che significa essere l’azienda più capitalizzata al mondo? Semplicemente essere l’azienda “che vale di più”, sapete quanto dovrebbe sborsare un ipotetico investitore che volesse diventare l’unico proprietario di Apple? Ossia comprare tutte le azioni che sono state emesse? Attenzione, ecco la cifra:
727.390.000.000 di dollari
727 miliardi e 390 milioni di dollari
Il calcolo, ovviamente, è molto semplice, basta moltiplicare il numero di azioni emesse, che sono quasi 5 miliardi e 825 milioni, per quanto vale una singola azione, ossia 124,88 dollari.
Ognuno di noi chiaramente comprende che stiamo parlando di una cifra mostruosa, ma come spesso ci accade quando abbiamo a che fare con numeri incredibilmente alti non ne cogliamo appieno la grandezza, ed allora, per comprendere la portata, è forse opportuno effettuare dei confronti.
Dei 195 Stati che compongono il mondo intero soltanto 18 (diciotto) hanno un Pil annuo superiore a quella cifra!
In altre parole IL VALORE DI APPLE E’ SUPERIORE AL PIL PRODOTTO IN UN ANNO DAL 90% DEGLI STATI DEL MONDO (177 Paesi su 195 che compongono il nostro pianeta).
E per la precisione ecco i diciotto Stati che hanno un Pil superiore alla valutazione di Apple: Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Brasile, Italia, Russia, India, Canada, Australia, Spagna, Messico, Corea del Sud, Indonesia, Turchia e Paesi Bassi.
Tutti gli altri Stati al mondo hanno un Pil annuo inferiore a 727 miliardi e 390 milioni di dollari.
Quindi Apple vale di più del Pil che riescono a produrre in un anno Stati importanti come la Svizzera o la Svezia, e, sempre per proseguire con questi raffronti, vale molto più del doppio del Pil della Danimarca, più del triplo del Pil della Grecia o della Finlandia, insomma avete compreso, una cifra mostruosa.
Una cifra talmente grande da farci prendere “paura”, viene spontaneo infatti chiedersi: chi ha in mano questa gigantesca ricchezza? E gestisce quindi un enorme potere?
Fortunatamente (o no? Fate voi), il 60% delle azioni di Apple è in mano ad investitori istituzionali, quindi gli investitori privati nel loro complesso detengono all’incirca il 40% della società di Cupertino.
Ebbene e chi sono questi “investitori istituzionali”?
Ovviamente stiamo parlando di grandissimi gruppi che si occupano di investimenti finanziari, grandi fondi e società che gestiscono cifre enormi, vediamo le principali:
la società che ha il maggior numero di azioni di Apple è la Vanguard Group che detiene oltre 327 milioni di azioni, cioè ha attualmente investito una cifra superiore ai 40 miliardi di dollari.
Chi è Vanguard Group? E’ una delle più grandi società di fondi comuni di tutto il mondo i cui proprietari sono gli stessi clienti. Sta forse concentrando troppo i suoi investimenti? No! Non preoccupatevi poiché Vanguard Group gestisce in totale qualcosa come 3 trilioni di dollari! Cioè tremila miliardi di dollari!
Dopo Vanguard Group troviamo State Street un altro colosso dei servizi finanziari con sede a Boston che possiede oltre 242 milioni di azioni per un totale di oltre 30 miliardi di dollari.
A seguire Fidelity e Black Rock, altri colossi del risparmio gestito mondiale che investono pressappoco oltre 21 miliardi di dollari ciascuna nel titolo della Mela, quindi Bank of New York Mellon, una delle Banche più grandi degli Stati Uniti che investe poco più di 11 miliardi di dollari.
Se parliamo invece di persone fisiche ci limitiamo a citare i due principali azionisti che sono il Vice Presidente Eduardo H. Cue per tutti Eddy Cue, che possiede 525.000 azioni (65 milioni di dollari, robetta) ed il Ceo Tim Cook che invece detiene 456.575 azioni (circa 57 milioni di dollari).
Insomma forse ci sentiamo più sollevati nel sapere che un impero così grande non è in mano a singole persone che potrebbero gestire così un potere immenso, ma la domanda da porsi resta:
se si continua di questo passo quanto arriverà a valere Apple? C’è un limite oltre il quale una società non può spingersi?
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro