Ora la domanda che si pongono in molti è questa: Steve Jobs avrebbe mai pubblicato una lettera di scuse di questo tipo di fronte al problema delle mappe? Spesso e volentieri nella sua storia Jobs ha evitato i passi indietro preferendo l’attacco alla difesa, girando le situazioni a proprio favore con estrema maestria e giocando a suo modo con le regole del mercato.
Così facendo è riuscito a superare ostacoli quali l’Antennagate, dove invece di scuse pubbliche per l’errore nel design, ha consigliato agli utenti di impugnare in modo differente il dispositivo, distribuendo poi un “bumper” per chiudere definitivamente le polemiche.
Naturalmente non sapremo mai se Steve Jobs si sarebbe comportato come Tim Cook o in modo differente, ma qualcosa suggerisce l’idea per cui questa scelta sia stata la prima vera svolta dell’era di Tim Cook. Con questa lettera il nuovo CEO di Cupertino ha inciso profondamente nel tono e nell’approccio del gruppo nei confronti dell’utenza, ha dato un’impronta diversa al dialogo tra le parti ed ha deviato lo stile per meglio adattarlo, probabilmente, allo spirito nuovo che Cook ha portato con la successione a Jobs.
Una lettera fatta di scuse ed apertura: si ammette l’errore, si confida nella pazienza degli utenti, si spiega con apparente trasparenza i motivi che hanno portato a talune scelte ed infine si consiglia addirittura di optare per Google, Nokia o Bing in qualità di soluzioni temporanee di alta qualità. Un vero colpo di genio non trovate?