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Apple: una fabbrica in Usa alimentata da energia verde

Creato il 06 novembre 2013 da Ibennynews @bennygiordan

Sembrano davvero lontani i tempi delle liti di Apple con Greenpeace, che contestava la scarsa ecocompatibilità dei suoi prodotti. L’azienda fondata da Steve Jobs ha annunciato la creazione di una fabbrica in Arizona che funzionerà esclusivamente grazie a energie rinnovabili e pulite. Un doppio colpo di immagine per la Mela, da tempo sotto il pressing governativo perché porti le sue attività produttive in Patria. Lo stabilimento potrebbe creare complessivamente duemila nuovi posti di lavoro e incentivare la produzione di energia a basso impatto ambientale.

Secondo il sito americano di Computerworld , Apple lavorerà al fianco del Salt River Project, sperimentale utility elettrica nel centro dell’Arizona, per creare “fonti di energia verde” che alimentino l’impianto. Il progetto creerà 700 posti di lavoro nel primo anno, oltre a circa 1.300 impieghi per la sua costruzione, secondo quanto riferito dal governatore Jan Brewer. “Il loro investimento in energie rinnovabili – ha dichiarato il governatore – renderà anche più verde la nostra rete elettrica, e incentiverà la creazione di nuove e significative fonti di energia solare e geotermica per lo Stato”.

Si tratta, a ben guardare, di un nuovo capitolo del duello tra Google e Apple. Il motore di ricerca, ormai impegnato su più fronti industriali, è da tempo impegnata nella corsa alle energie rinnovabili. Un mese fa ha annunciato ingenti investimenti in un progetto per la creazione di una spina dorsale composta da turbine eoliche dal New Jersey al sud della Virginia estendendosi per circa 560 chilometri.

Apple ha già dichiarato che investirà 100 milioni dollari quest’anno in produzione Macintosh negli Stati Uniti e che realizzerà una delle sue linee Mac esclusivamente negli Usa. Nel mese di maggio, la società ha fatto sapere che avrebbe realizzato alcune parti Mac in Texas.

La società storicamente situata a Cupertino, in California, in passato ha dovuto affrontare alcuni scandali legati alle condizioni di lavoro dei dipendenti della Foxconn, fabbrica cinese che le forniva componenti elettronici. Suicidi, basse remunerazioni e orari non certo occidentali costrinsero Apple a fissare dei canoni di civiltà minima per le aziende a cui si affidava e a ingaggiare una vera campagna contro illavoro minorile . Questa estate è sorta una nuova polemica per le condizioni di lavoro di un altro importante fornitore cinese


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