Del tutto diverso il verdetto al quale è giunto il tribunale distrettuale di Tokio, dopo che, appena una settimana fa la Samsung si è vista addebitare il pagamento a Apple di oltre 1 milione di dollari come risarcimento danni, dal tribunale californiano di San Josè. Per il tribunale di Tokio infatti, il colosso sudcoreano non ha violato i brevetti della mela di Cupertino per alcuni dei suoi smatphone e tablet della linea Galaxy e le tecnologie utilizzate da Samsung “non costituiscono una violazione” dei brevetti alla base di iPhone e iPad.
Questa causa legale era stata istruita circa un anno fa, quando la mela morsicata aveva citato in giudizio la casa sudcoreana a Tokyo con l’accusa di aver violato alcuni suoi brevetti nei modelli Galaxy S, Galaxy Tab e Galaxy S2, e chiedendo un risarcimento danni di 100 milioni di yen (circa 900 mila euro); cifra molto inferiore ai 2,5 miliardi di dollari richiesti nella causa americana.
Sono mesi oramai che Apple e Samsung si stanno combattendo a suon di sentenze del giudice in ogni parte del mondo: prima in Germania dove ad essere incriminato fu il Galaxy Note 10,1, poi in Corea, dove invece ha avuto la meglio Samsung, poi negli USA, dove ad essere accusati sono stati la maggior parte dei telefoni della linea Galaxy e ora Tokyo.
Per non parlare di altre sentenze sparse ancora aperte per i vari mercati come in quello australiano. La decisione del giudice distrettuale Tamotsu Shoji di Tokyo, libera quindi lo smartphone Galaxy e il tablet della stessa linea di aver violato i brevetti dell’azienda di Cupertino per quanto concerne la funzione di sincronizzazione di musica e video verso i server.
Ma la guerra tra i due colossi dell’hi-tech non è certo finita qui, anche se a questo punto Apple e Samsung possono considerarsi pari, viste le sentenze finora uscite.