Appropriazione Indebita

Creato il 18 aprile 2012 da Greg Petrelli
Voglio parlare di SIAE; chi fa musica, la usa, la acquista o la vende ha costantemente a che fare con questa società, importantissima, fondamentale ma anche fonte di eterno rammarico e rabbia. E' la cifra 0 del carrozzone statale, passa da uno scandalo all'altro senza che realmente le cose cambino; incapace di adattarsi alle nuove tecnologie e di stare al passo coi tempi necessiterebbe una bella scrollata dall'interno, visto che il governo e il parlamento non sembrano intenzionati a porre in essere le condizioni per cui sarebbe costretta a raddrizzarsi. Andiamo con ordine. 
 Il diritto d’autore in Italia è regolato dalla legge 22 aprile 1941, n. 633 e successive modifiche; il ruolo della SIAE, Società Italiana Autori ed Editori è regolato nella medesima legge, Titolo 5, Articolo 180: L'attività di intermediario, comunque attuata, sotto ogni forma diretta o indiretta di intervento, mediazione, mandato, rappresentanza ed anche di cessione per l'esercizio dei diritti di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di radiodiffusione ivi compresa la comunicazione al pubblico via satellite e di riproduzione meccanica e cinematografica di opere tutelate, è riservata in via esclusiva alla Società italiana degli autori ed editori.La SIAE raccoglie i soldi che gli “utilizzatori” corrispondono per l’utilizzo di materiale protetto e li distribuisce tra autori ed editori associati; questo non solo per la musica, ma anche per libri, software, teatro ecc. ecc. In questa sede mi limiterò a trattare della sezione musica e dell’intero asset societario. 
Raccolta: Siae esiste da parecchio tempo, dal 1882 si occupa di raccogliere il corrisposto da chiunque utilizzi i brani protetti (salvo alcune esenzioni). Raccolta e ripartizione vengono effettuate distinguendo varie classi di attribuzione: balli e concertini, cinema, tv e radio, concerti “seri”, dischi, internet. Ripartizione: Hic Sunt Leones. Come potete intuire, se da un lato è facile sapere quale canzone è stata trasmessa, per quanto tempo e con che funzione su Rai1 o su Radio Deejay, era* impossibile stabilire la veridicità del programma di sala compilato in bar o locale che suoni musica dal vivo.Per l’impossibilità oggettiva di conoscere questo dato e per la tendenza delle orchestre di liscio, come racconta Franco Fabbri nelle sue lezioni, di alterare volutamente il programma di sala per inserire musica scritta dal direttore dell’orchestra ma non realmente eseguita, si è arrivati a inserire la quasi totalità dei proventi di alcune classi di ripartizione nel “calderone” della ripartizione generale. Il principio di attribuzione della ripartizione generale SIAE la rende più simile all'appropriazione indebita piuttosto che ad una ripartizione fra consociati. Essi infatti sono inequi, ingiusti e totalmente arbitrari.Ricorda per certi aspetti l’assegnazione dell’ otto per mille. I soldi che arrivano nella ripartizione generale di ciascun classe vengono redistribuiti tra tutti coloro che rientrano in questa classe secondo le percentuali della ripartizione analitica! Pensate che una volta per avere diritto di voto nel consiglio dei soci era necessario accedere a ripartizione di diritti non inferiore a 500 milioni! Questo collegio ha stabilito le regole della ripartizione generale: inequo.A livello logico è un’affermazione del tutto arbitraria affermare che le dinamiche di mercato siano le stesse anche nel nero calderone della ripartizione generale. E’ illogico e non corretto sostenerlo. Il problema di accertamento però oggi non c’è più. *Con un serio investimento a livello di hardware o software si potrebbe automatizzare la maggior parte dei rapporti d’esecuzione di classe I. Pensate alla tecnologia che sta dietro ad applicazioni come Shazam (http://www.shazam.com/), ad un piccolo apparecchio hardware collegabile a un mixer o semplicemente ad un telefono (come quelli che permettono di pagare con iPhone, costano 1$ e sono grandi come una noce); l’immobilismo di un carrozzone statale di prim’ordine impedisce questa (oggi) piccola innovazione; d’altra parte SIAE non ha concorrenza, lo dice la legge. Quindi se la canta e se la suona. Mentre nessuno o quasi nessuno dei piccoli ci guadagnerebbe cifre interessanti i grandi autori ed editori ci perderebbero in questo caso; capisco che possano essere restii a intraprendere un programma del genere. Però i soldi dell’indefinita e oscura ripartizione generale non gli spettano in questi termini; non è corretto ed oggi, con la nostra tecnologia, è possibile a basso costo garantire una copertura quasi totale dell’analisi delle opere utilizzate, specie per le esecuzioni dal vivo.continua...

Siae, la sede centrale



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