Appuntamento a Glenmara di Heather Barbieri

Creato il 15 giugno 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Heather Barbieri;

Heather Barbieri vive a Seattle ed è per metà irlandese. I suoi antenati lasciarono le contee di Donegal e Tipperary per trasferirsi in America. Prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato come giornalista per diverse riviste. Questo è il suo primo libro edito in Italia.

Sito Dell’ Autrice: http://www.heatherbarbieri.com/

Titolo: Appuntamento A Glenmara (isbn:9788817049870)
Autore: Heather Barbieri
Edito da: Bur
Prezzo: 10.90 €
Genere: Adult, Romantico
Pagine: 396 pg.
Voto:

Trama: Ripartire, disfare un punto nella trama della vita e prendere in mano un filo nuovo: è qualcosa che Kate non può più rimandare, ora che la sua carriera di stilista va a rotoli, l’uomo che amava l’ha piantata in asso, e sua madre non c’è più. Quel che le serve è una vacanza, niente più che un temporaneo cambio d’orizzonte. Perciò decide di volare lontano da Seattle, nell’Irlanda dei suoi antenati, dove il destino la sta aspettando per condurla verso una sosta fuori programma, una trascurabile deviazione nel villaggio gaelico di Glenmara. Qui l’incontro con Bernie e le sue amiche, le ragazze del circolo del merletto, sarà l’innesco di un’inattesa, eccitante magia capace di trasformare la vita di ciascuna di loro. E lo scontro con Sullivan riaprirà un’altra partita che sembrava chiusa una volta per tutte: quella con l’amore.

Citazione: «Mi dispiace, ho dormito troppo.» Kate represse uno sbadiglio, non era ancora del tutto sveglia. «Non mi ero resa conto di quanto fosse tardi.»

«Non lo è, a meno che tu non abbia un appuntamento da rispettare. Ce la prendiamo comoda, da queste parti. Conosci quella nuova tendenza in cucina… come si chiama… slow food? La nostra versione è lo slow living. Viviamo lentamente, soprattutto perché non abbiamo altra scelta. Niente va veloce qui, nemmeno quando lo vorremmo.»


Recensione:

Irlanda, Scozia, Cornovaglia, la Gran Bretagna sembra un’ambientazione ideale per i romance. Le atmosfere sospese tra fiaba e realtà dei paesaggi sono protagonisti silenziosi sullo sfondo della storia che, più o meno, si ripete. Lei e lui si lasciano, possibilmente lei è una donna super efficiente o, come in questo caso, alla ricerca della propria identità. La crisi sentimentale e il dolore della perdita diventano dunque l’occasione per fare quel viaggio interiore che possa condurre a una nuova vita, in cui diventare meno fragili e più saggi.

Solo tornando alle origini si può riconquistare la consapevolezza di sé ed è ciò che accade a Kate quando, per un imprevisto, è costretta a fermarsi a Glenmara durante il suo viaggio di riscoperta delle proprie origini familiari intrapreso dopo la morte della madre e l’abbandono da parte del fidanzato. L’incontro con Bernie, strenua sostenitrice della tradizione gaelica del luogo, darà alla ragazza americana tanti spunti di riflessione e l’ispirazione creativa per riprendere il suo lavoro di stilista, coinvolgendola nelle riunioni del “circolo del merletto”, in cui si può sempre imparare qualcosa, anche se lavorare all’uncinetto può risultare più difficile di quanto sembri. E così il pizzo diventa metafora del vivere, oltre che l’idea per far rifiorire le donne di Glenmara, ciascuna con la sua storia e i suoi drammi, a dispetto soprattutto dell’inquietante e integralista parroco, padre Byrne.

Per circa metà libro non compaiono possibili sostituti dell’amore perduto, a parte l’incontro sulla scogliera con un lui che, come da copione classico del genere, è  bello, così bello che lo fissò per un attimo estasiata – quegli occhi neri, le spalle quadrate, la grazia e la forza nel modo di porsi, la cicatrice sulla guancia che gli dava un’aria misteriosa e smaliziata (non era sicura quale delle due prevalesse)… WOW! Certe volte verrebbe voglia di finirci dritta dentro a uno di questi romance, solo per la curiosità di vedere qualcuno di questi fusti pazzeschi! In ogni caso la storia d’amore resta ai margini della narrazione per far posto al coro di personaggi che aiuteranno Kate a ritrovare se stessa.

Il libro scorre bene, la prosa è fluida, le descrizioni non ridondanti e i dialoghi quasi sempre discreti, anche se la banalità è sempre in agguato dietro l’angolo, ma più che altro per una questione di cliché cui l’Autrice in certi punti si è attenuta per tessere la sua storia. Tutto sommato, il libro si fa leggere fino in fondo senza particolari problemi, con un colpo di scena verso la fine inaspettato e drammatico ma che fa da apri pista all’inevitabile happy end.


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