Una storia affascinante ed emozionante, scritta con un tocco delicato -Joanne Harris, autrice di ChocolatRECENSIONE
«Come ha detto Colleen, gli errori non sono necessariamente un problema.» «A volte ti portano in una direzione diversa. Chi dice che devi sempre seguire tutte le regole? Rompere gli schemi può essere un’ottima cosa, anche se all’inizio può spaventare.»Kate Robinson, 26 anni di Seattle, si è lasciata alle spalle una storia fallita, una carriera mal riuscita di stilista ed è partita per l’Irlanda, per quel viaggio che avrebbe voluto fare con sua madre, alla ricerca delle sue radici culturali: la madre di Kate, Talullah – Lu – nata e vissuta negli Stati Uniti, ha sempre coltivato il suo retaggio gaelico, ed ora che Lu è morta di cancro, questo viaggiosembra a Kate un giusto tributo alla sua memoria
Dopo aver girato per l’Irlanda per alcune settimane ed aver visitato luoghi di altissimo interesse storico ed archeologico come Newgrange o la Blarney Stone, un giorno, all’improvviso, Kate perde l’autobus e si trova a vagare per la campagna irlandese sotto la pioggia.
E qui, come se fosse capitata in una fiaba, ode un tintinnio di campanelli e le appare un carretto colorato, guidato da Willy il Viaggiatore.
Era salita su un autobus e poi su un altro, diretta nel mitico ovest. Ma gli autobus non l’avevano portata fin dove avrebbero dovuto, avevano perso le coincidenze e infine si erano fermati
Un tozzo cocchiere teneva le redini del cavallo più grosso che avesse mai visto. L’uomo e il suo carretto sgargiante sembravano usciti da una fiaba o dal film dei Beatles Yellow Submarine.
E così, come sotto un incantesimo di una qualche creatura della mitologia celtica, Kate entra nel villaggio di Glenmara e nella vita dei suoi abitanti, portando con sé un vento di rinnovamento.
Le gite organizzate avevano tralasciato Glenmara in favore di città con musei, laboratori e attività più significative. Il loro villaggio, come molti altri borghi gaelici, aveva una storia poco rilevante, interessante, semmai, solo per quelli che ci vivevano, i pochi rimasti. Era un luogo piccolo e malridotto che cercava di darsi un aspetto luminoso nonostante non ci fossero mai abbastanza soldi né posti di lavoro, in particolar modo adesso che l’industria del pesce, se così la si poteva chiamare, era fallita.
[…]Il villaggio non aveva un sacrario, nessuna fortezza pittica, e nemmeno dei monoliti nelle vicinanze, anche se qualcuno, una volta, aveva provato a suggerire che un certo masso nel campo di Declan Moore fosse benedetto.
Per un periodo aveva funzionato, fino a quando il prete non aveva messo fine alla cosa.
Bernie Cullen, vedova e senza figli, si offre di ospitarla in casa sua, e subito sembra affezionarsi a lei come alla figlia che non ha mai avuto, nonostante lo scetticismo della sua amica Aileen. Bernie è la direttrice del giornale locale in lingua gaelica, Gaelic Voice, con una tiratura di cento copie, piena di rubriche curate dai personaggi locali, come Denny, uno dei vecchi chiacchieroni del paese che trascorre il suo tempo sulla panchina del centro – che ha la migliore visuale sul villaggio - con il suo amico Niall.
Ciascuna ha la sua vita ed i suoi problemi: Aileen ha cinque figli, ed i primi tre sono andati via. È perennemente in conflitto con la figlia sedicenne Rosheen, che ha una vita sessuale attiva ed ogni tanto scompare da casa. Anche la sorella più giovane di Aileen, Moira, ha cinque figli, ed ha seri problemi con il marito disoccupato e violento. Oona, la figlia di Denny, ha dovuto affrontare il cancro al seno ed una mastectomia totale, ma fortunatamente ha sempre avuto il marito Padraig a sostenerla. Il marito di Colleen, Finn, invece, è costretto ad uscire in barca a pescare fra le insidie del mare, sebbene non abbia più l’età, perché purtroppo la vita a Glenmara non dà altre possibilità.
L’unica opportunità per le donne di stare insieme e distrarsi dai loro problemi è proprio il Circolo del Merletto, e nella mente di Kate ben presto si fa strada un’idea: sfruttare le proprie abilità di stilista e sarta e combinarle a quelle delle ricamatrici di Glenmara per un’attività innovativa che potrebbe anche essere remunerativa: utilizzare i loro pizzi per la realizzazione di lingerie di alta qualità. Kate comincia subito a disegnare un completino intimo per ciascuno dei membri del Circolo, e subito le donne si entusiasmano per quella biancheria che le fa sentire diverse.Ma non tutti vedono di buon occhio l’Americana e le innovazioni che sta portando in paese: Padre Byrne è un intransigente conservatore.
Si disse che era pronta a riprendere in mano l’ago. Pronta come non mai. Aveva uno scopo, adesso, una vera ragione per rimanere: avrebbe aiutato le ricamatrici di Glenmara. Sentiva una carica di eccitazione e poi di trepidazione davanti alla prospettiva della sfida che aveva raccolto, mentre lo spettro dei fallimenti passati e i dubbi di Aileen le riecheggiavano ancora nella mente.
Le sue braccia erano nude. Lavorava meglio senza maniche, le davano sempre fastidio. Batté le dita al ritmo del ticchettio dell’orologio, come per anticipare l’inizio delle danze, quando forbici, ago e filo avrebbero trasformato quegli abiti in qualcosa di nuovo.[...]Le ricamatrici trattennero il respiro mentre Kate tagliava una cucitura della biancheria di Bernie. Lì sarebbe andato il primo inserto; i punti saltavano, tutto si stava separando, prima di sistemarsi di nuovo.
Padre Dominic Brucia-all’inferno Byrne rovinava sempre i loro momenti di divertimento. Il prete settantacinquenne prendeva nota di tutto, aveva occhio per i dettagli, osservava da vicino il suo gregge.Il parroco non concepisce che le donne si stiano dedicando a ciò che lui considera un’attività peccaminosa e cerca in tutti i modi di attaccare Kate e di farla andare via
Ma Kate ha anche un altro motivo per rimanere: oltre alla donne del Circolo del Merletto, che ormai la considerano una di loro, e all’ospitalità del piccolo borgo, dove ormai si sente di casa, ha incontrato anche Sullivan, un giovane misterioso ed affascinante con cui è subito scoccata una scintilla. Anche Sullivan sta cercando di riprendersi da un grande dolore come Kate, e anche Sullivan si è trovato, anche se nel suo caso è un po’ meno fortuito, a leccarsi le ferite nel lembo più occidentale dell’Irlanda.
Appuntamento a Glenmara è un libro sul coraggio e la forza di reinventarsi, di ricominciare a vivere dopo che la vita ti ha messo alla prova.
Puoi sempre ricominciare da capo. Basta solo un nuovo filo...È un romanzo corale, dove la protagonista non è solo Kate, ma tutti gli abitanti del villaggio di Glenmara, ciascuno con la sua vita ed i suoi problemi a cui mettere un punto e andare a capo,scrivendo un nuovo capitolo della propria storia.
Lo stile di Heather Barbieri è molto scorrevole e, nonostante il narratore sia esterno, il punto di vista si sposta da un personaggio all’altro mostrandoci i problemi e le situazioni con occhi ogni volta diversi.
È un romanzo in cui fin dalla prima pagina ci si ritrova immersi nel verde dell’Irlanda, nelle atmosfere celtiche, nelle leggende e nel folklore locale. Tutta la narrazione è infarcita di termini gaelici, da tradizioni celtiche e personaggi mitologici, per una full-immersion nel piccolo borgo di Glenmara. Divertenti le interruzioni costituite dalle storielle sul Garda (la Polizia Irlandese), che vengono ‘tratte’ dal Gaelic Voice ed inserite nel racconto come se anche noi stessimo leggendo il giornale locale.
Una lettura molto gradevole, direi quasi rinfrescante, adatta a rilassarsi sotto l’ombrellone o in giardino, e a perdersi nella magia dell’Irlanda.Heather Barbieri vive a Seattle ed è per metà irlandese. I suoi antenati lasciarono le contee di Donegal e Tipperary per trasferirsi in America. Lettrice vorace, fin da piccola ha scritto poesie, racconti ed articoli per il giornale della sua scuola. Si è laureata in Inglese all’Università di Washington. Dopo la laurea ha lavorato come editor, giornalista e critico cinematografico per diverse riviste. Dopo il matrimonio ha cominciato a lavorare come giornalista free-lance, ma il continuo squillare del telefono alterava troppo la serenità di una famiglia con tre bambini piccoli, e, d’altra parte, non la soddisfaceva pienamente dal punto di vista creativo. Così ha deciso di inseguire il proprio sogno e di dedicarsi alla narrativa a tempo pieno. Ha pubblicato racconti e vinto borse di studio. Nel 2004 ha pubblicato il suo primo romanzo, Snow in July; nel 2009 il secondo, The Lace Makers of Glenmara. Sta scrivendo il suo terzo romanzo. Appuntamento a Glenmara è il suo primo libro pubblicato in Italia. Sito Autrice