Coles Phillips - The lure of books
"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso".Marcel Proust
"Adesso, più leggo, più mi rendo conto di sapere così poco, ma sto anche imparando a vedere le cose intorno a me con occhi più attenti, a coglierne le più lievi sfumature, a viverle e amarle..."
Romano Battaglia
Dopo un approccio con gli aforismi di scrittori di spessore, sono alle prese con il mio: gli alberi hanno il potere magnetico di influenzare la mente umana. Così potrei iniziare questo post che si inserisce nell'iniziativa di
“Le sensazioni dettate dal cuore”, l’incipit del mio commento al romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte ". Le sensazioni le emozioni, secondo me, ci rappresentano e sono forse più vere di quando si usano schemi e regole per commentare un libro.
Mi sono avvicinata a questo romanzo di Patrick Ness -su soggetto di Siobhan Dowd- , per caso in formato e.book messo a disposizione da un blog che si occupa di diffusione di libri. Nel cominciare a leggerlo ho capito che mi trovavo davanti ad una storia speciale, anche se non ero ancora a conoscenza dei dettagli.
Nella nota posta all’inizio del libro l’autore invita il lettore a tenere in considerazione l’opera come una specie di staffetta:
“[…]Mi sentivo – e mi sento ancora – come se mi fosse stato passato un testimone. Una scrittrice di grande talento mi donava la sua storia e mi diceva: “Va’. Corri, portala con te. Sconvolgi tutto”. Ed è questo che ho cercato di fare. In questo percorso ho seguito una sola regola: quella di scrivere un libro che, nelle mie speranze, sarebbe piaciuto a Siobhan.”
Ho custodito in me questo lungo racconto che mi ha riportato a personali vicende simili a quelle narrate.
"Sette minuti dopo la mezzanotte” , scritto da Patrick Ness, nasce da un’idea lasciatagli dalla scrittrice Siobhan Dowd prima della sua morte. Questo viene spiegato dall’autore nelle prime pagine del libro: le difficoltà iniziali di occuparsi di una “traccia” importante e delicata, le modalità nel raccontare, esemplificare la guida per raccontare che è la storia stessa. Patrick Ness si chiede se Siobhan Dowd avrebbe apprezzato il suo lavoro. Io penso di sì poiché questo romanzo già dal principio ha un valore rilevante: le splendide illustrazioni in bianco e nero di Jim Kay così possenti e paurose nello stesso tempo, ce lo mostrano prezioso anche nella veste tipografica con la qualità della carta, spessa e liscia.
INTRECCIO
La storia è quella di Connor , giovane adolescente, nella difficoltà estrema di dover fronteggiare la malattia terminale della madre. Il ragazzo, già provato dalla realtà familiare dato che il padre se n’è andato per rifarsi una vita in America, cerca con tutte le sue forze di continuare la vita normale, sperando in una guarigione materna, rifiutando con ostinazione le “attenzioni” glaciali di una nonna atipica.
Di notte Conor ha sempre lo stesso incubo, un incubo terribile, così sconvolgente da non poterne nemmeno parlare. Finché una sera, proprio sette minuti dopo la mezzanotte, gli si materializza un mostro.
E’ un mostro particolare: somiglia al grosso tasso della collina ma enorme, con occhi e bocca spaventosi e rami come braccia potenti. Questo albero di tasso antico e selvaggio, che si annuncia come "I polmoni che soffiano il vento. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile.”
Connor pensa di sognare eppure ogni mattina all’interno della sua stanza trova ghiande, foglie, terra. Si convince che il mostro esiste veramente e decide di ascoltare quello che lui ha da dire, la verità, attraverso tre storie rassomiglianti a parabole che aiuteranno Connor a comprendere quello che sta accadendo intorno a lui. Mostrando che nulla è come sembra.
Forse non è un Mostro cattivo e senz’altro lo vuole aiutare…
Perché il mostro-albero ha intrapreso il cammino fino a lui? Cosa vuole? L’ albero vuole raccontargli delle storie. Per la precisione tre e soprattutto vuole che al termine delle tre storie sia Connor a raccontarne una a lui, e la storia deve contenere la verità.
"Le storie sono creature selvagge e indomite,"- continuò il mostro-. Quando le liberi, chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?”
Le storie del mostro-tasso spingono ad intraprendere un percorso di presa di coscienza tra rabbia, dolore, contraddizioni dell’animo umano.
Intanto gli eventi intorno a Connor continuano ad accadere, sempre più difficili da comprendere e da accettare.E il ragazzo piano piano capisce che l’unica via per superare la sofferenza, l’esclusione e la solitudine alle quali viene condannato dalla sua situazione, è quella di giungere a dire a se stesso la verità. Deve affrontare anche i compagni di scuola - chi lo ignora, chi lo tormenta-, gli insegnanti che lo considerano una fragile porcellana. E dovrà affrontare anche il suo più grande incubo, che dovrà essere raccontato, così dice l’albero, in una quarta storia.
OLTRE L'INTRECCIO
Ma parlare fa male. Chiamare le cose con il proprio nome non è facile. Parole che trasudano di tenerezza per un ragazzo che è di fronte alla più terribile delle perdite, unita al pensiero più nascosto del senso di colpa perché tutto termini presto.
Leggendo questo libro si ha la sensazione che Siobhan Dowd abbia “atteso” gettando le basi di un minuzioso diario scritto da chi resta, di chi si assiste. Le sensazioni del figlio, Connor, che ha bisogno di sentirsi arrabbiato e nello stesso tempo “deve” lasciare andare la propria madre….Perché solo la verità, per quanto difficile da affrontare e rendere pubblica, è la strada verso la liberazione, la presa di coscienza e l’accettazione.
Secondo me un gioiello della narrativa contemporanea per ragazzi e non solo che deve essere letto, romanzo di formazione ruvido e accattivante che illumina di un’unica luce il bene e il male tra il profumo del legno bagnato e della corteccia ruvida, del muschio, tra le tracce del silenzio, e ogni lettore sfogliando le pagine potrà augurare Buon Viaggio a Siobhan Dowd e complimentarsi con il giovane Patrick Ness.“Sette minuti dopo la mezzanotte” è a mio parere ricchissimo di spunti di riflessione, anche per gli adulti, ben strutturato, piacevole da leggere, toccante, con vortici scuri e luminose e intense rivelazioni. Un piccolo grande capolavoro.
Grandi le emozioni che la lettura mi ha suscitato e sono sicura che una volta terminato questo libro, in pochi potranno dimenticarlo e archiviarlo.
E’ indubbiamente un libro per tutte le età, sicuramente prezioso nell’età dell’adolescenz
STIAMO PARTECIPANDO...AI VENERDI'( ORE 10,15)
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