“Jean-Léon Gérôme – La storia in spettacolo” è la prima monografia organizzata a Parigi dalla morte dell`artista nel 1904, mostra l`opera di Gérôme sotto tutti i suoi aspetti, pittore, disegnatore e scultore e sottolinea il singolare rapporto che egli mantenne con la fotografia. Un pittore le cui immagini dell’Oriente sono così esatte da metter il timbro della verità sulla fantasia, un pittore vero, contemporaneo, un grande artista che ha dovuto aspettare un secolo per essere esposto nella sua città.
La mostra ricostruisce per la prima volta la personalità artistica del Rustici presentando una rassegna pressoché completa delle sue opere (invetriati, marmi, terrecotte, dipinti e altri bronzi di medie e piccole dimensioni), a testimonianza della sua grande versatilità tecnica e delle caratteristiche del suo stile. Opere suggestive che mostrano il modo di rappresentare la realtà dell’allievo di Leonardo e il grande desiderio di imitazione della potenza, della forza e della tensione presente nel talento del suo maestro.
Il presidente della commissione italiana per l’Unesco Giovanni Puglisi ci spiega che le opere artistiche italiane costituiscono una buona parte del patrimonio culturale dell’Unesco e che oggi dobbiamo salvarle dall’incuria dell’uomo, una guerra del bene contro il male, perché è un “passato che si fa futuro”.
Cosa unisce la Ferrovia Retica nei passaggi di Albula e Bernina alla necropoli etrusca di Cerveteri e Tarquinia? E i Trulli di Alberobello con i monumenti paleocristiani di Ravenna? Nulla, se non il fatto che queste meraviglie artistiche o paesaggistiche sono siti Unesco, in Italia, parte dei 920 che costituiscono il patrimonio mondiale.
A questi va aggiunto il patrimonio culturale immateriale, come le tradizioni orali, le lingue, le arti performative, le pratiche sociali e rituali, le conoscenze che riguardano la natura, l’universo e le abilità artigiane.
Il nostro patrimonio non è adeguatamente sostenuto dimenticando che tale risorsa non solo fa arrivare denaro ma, il consumo del bene culturale è indispensabile al benessere dell’individuo, la ricerca del “bello” e il processo creativo, in tutte le declinazioni, producono benessere e l’industria culturale e creativa ci permette di vedere il cuore di un artista che ha nascosto dentro l’opera, rendendo visibile quello che altri non vedono attraverso segno e/o immagine. L’arte è la dimensione che ci mette in relazione con le nostre emozioni, le nostre angosce o le nostre gioie.