Appunti di viaggio: Episodio due. Scene da un matrimonio.

Creato il 12 giugno 2012 da Mafalda1980 @mafalda1980
Dicevamo, venerdì sera sono andata a prendere IlMioAmore alla stazione di Montecatini Centro. Perchè Montecatini ha ben due stazioni: Montecatini Terme e Montecatini Centro, che si chiamava Succursale, e che dista dalla prima a malapena un chilometro.
La Purulla è stata felicissima di rivedere papà, e anche io. Eravamo talmente contente che ci siamo addormentate prestissimo, forse consce della giornata intensa che ci aspettava.
Ed eccolo arrivato, il giorno del matrimonio.
Il tempo faceva veramente schifo. Freddino, nuvoloso cangiante.
Ci siamo preparati tutti quanti. Poco prima che partissimo alla volta di Panicagliora (il paesino dove vive il mi' cugino e dove si sarebbero sposati alle quattro e mezza), Marco ha chiamato il mi' babbo per chiedergli di annodargli la cravatta. Chissà cosa avrebbe detto Damiano, mio zio, morto tanti anni fa. Buttava tutto sul ridere. Anche troppo.
La Purulla si è addormentata al primo tornante. Ne siamo stati felici: abbiamo saltato la cerimonia.
Siamo rimasti nel parcheggio davanti alla chiesetta finchè non è arrivata la sposa. Ho visto mio cugino da lontano, e quasi non lo riconoscevo: lui che veste sempre piuttosto casual, per usare un eufemismo (che volete, fa il toelettatore di cani, e non si lavano i pastori tedeschi indossando un cappotto di cachemire), era elegantissimo. Persino bello. Sicuramente raggiante, come si conviene a uno sposo felice.
Siamo andati a fare un giretto in auto verso l'Abetone. La Purulla ha continuato a dormire.
Siamo tornati sul sagrato, mia mamma è uscita a salutarci, la cerimonia stava finendo.
Così ci siamo avviati al luogo del ricevimento, o apericena che dir si voglia. La Purulla si è svegliata quando siamo giunti allo Strano bar.
E lì, quarto d'ora dopo quarto d'ora, ho pensato intensamente a questo post di El_Gae.
Che dire: l'esperienza insegna. Ma abbiamo vergognosamente subito l'opzione tre, con l'aggravante dell'andarsene dopo i primi piatti.
Ho ricordi confusi delle meno di due ore che abbiamo trascorso in compagnia dei parenti, rincorrendo la Purulla, fresca come un bocciuolo di rosa e assai ricaricata dal riposino pomeridiano, che non è stata ferma un minuto.
Per fortuna c'erano i miei, così di tanto in tanto IlMioAmore ed io abbiamo potuto sfamarci e fare due parole coi nostri coetanei. Ma mia mamma ha il menisco mezzo andato, e non ha lunga durata.
E la damigella ottenne, vestita come una sposina (si vede che non vado molto a matrimoni) e truccata come Moira Orfei (ma perchèèè???), è stata presa di mira dalla Purulla, che forse l'aveva scambiata per una principessa.
E le mi' cugine (che in effetti sono le mie cugine di secondo grado, figlie della cugina del mi' babbo, la Giovanna), che ho visto finalmente allegre e contente, tra ritrovate singletudini (allegramente, però, e con lo stacco di coscia che c'ha la mi' cugina L. sarei contenta anch'io!) e nuovi amori (scusa, S., anni fa ti diedi della povera zitella inacidita durante un litigio, sono felice che le cose cambino).
E i miei cugini, Marco lo sposo e Daniele l'eterno fidanzato. Situazione complicata.
E l'incaricato dell'intrattenimento musicale, che era una delle sette piaghe d'Egitto. Il tristo equalizzatore. E cantava pure.
E i cugini (sempre del mi' babbo) di Genova, che non vedevo da... da... Molti anni.
"E com'è bellina la tu' bimba, è proprio uguale a te. Ma ora che vedo il su' babbo è uguale anche al su' babbo."
"Che vuoi, non è un corno!"
Il bello della Toscana è che queste battute le puoi dire, non devi limitarti a pensarle.
Alle nove eravamo a casa, stremati. No, il matrimonio coi bimbi decisamente non s'ha da fare.
Ora è l'una passata, sono un po' stanchina, quindi devo radunare le idee e finire questo post.
Domenica, the day after, la Purulla scopre il banano.
Non è una battuta a sfondo sessuale, è che nel giardino della casa della mi' nonna cresce un banano, le cui foglie arrivano al primo piano. La Purulla le ha viste e ha voluto toccarne una, e sfilacciarne un po'.
La Nonna Pina, a più di novant'anni, siccome alla sua richiesta di tagliare il banano nessuno rispondeva, un bel giorno scese, lei che faceva le scale da ultimo e per forza, prese una sega e lo tagliò.
Abbiamo fatto le valigie, caricato l'auto, salutato i miei e la Sissi (vi risparmio il racconto sui tarzanelli della Sissi del sabato sera). Siamo andati all'Esselunga a fare la spesa. Fiorentina, salsa di fegatini, schiacciata, strolghino di culatello.
Poi siamo partiti. Arrivati a casa in meno di due ore e mezza: niente traffico, niente pullman, niente TIR.
La Purulla ha dormito dal Mugello in poi.
E poi...

Come diceva Dalla, quando vedo San Luca per me è già casa, anche se a Bologna ho vissuto solo per un breve periodo.
Arrivati a casa, abbiamo scoperto che Attila era evaso.
Visto che si trattava di meno di 48 ore di assenza, lo avevamo lasciato a casa, fornito di tutti i comfort.
Ma la porticina passagatto era mezza scassata, e lui è riuscito a scassarla del tutto e a uscire.
Gatto di Alcatraz che non è altro.
Comunque non ha sentito la nostra mancanza, ha continuato a comportarsi come se non fossimo mai andati via.
Eccolo, oggi pomeriggio (ormai ieri).

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