Molte donne conservano quest’arte nel più assoluto mistero, lamentandosi poi di saperla (e doverla) esercitare come se fosse un pericoloso segreto di magia nera. Quasi un miracolo della stregoneria più arcana… per poi proporre il lavoro svolto come se fossero le mitologiche dodici fatiche di Ercole. Ebbene, sappiatelo, non è così! Non è certo un esercizio facile da compiere, né divertente da svolgere, talvolta diventa anche poco salubre e mi verrebbe da aggiungere, come sottolineano in alcuni programmi TV: “non provate a farlo a casa”. In effetti esiste anche il modo per non farlo a casa, o meglio di farlo a casa, ma usufruendo dei servizi di chi si occupa di stirare per noi, ma come tutti i servizi di “manodopera specializzata” costa, soprattutto se effettuato da professionisti del settore. E noi, dati taluni presupposti relativi al fattore di essere diventati neo single, non navighiamo di certo nell’oro fuso, anzi direi che navighiamo in qualcosa che somiglia (e puzza) come un altro tipo di liquido.
Ma passiamo alle istruzioni pratiche e operative, che sono quelle davvero necessarie per non presentarsi in giro “stropicciati” come se avessimo passato la notte sdraiati sopra a una panchina, oppure in bocca a una mucca ruminante. E’ anche vero che un look stropicciato attualmente è di moda e forse è stato appositamente creato da uomini single stufi di doversi cimentare con il ferro da stiro, tuttavia anche se moderno e trendy, il look richiede uno “stropicciato” fatto ad arte e non dovuto dalla mancata stiratura. Dunque passiamo alla fase pratica, se sono ancora presenti sui vostri capi le etichette interne, troverete su di esse anche la simbologia che vi aiuterà a capire a che temperatura devono essere stirati gli indumenti, questo per evitare di sprecare ore nel vano tentativo di comprendere cosa non funziona in quello che state tentando di fare. I capi come i jeans, se stirati a bassa temperatura, conserveranno ogni piega che avranno faticosamente ottenuto durante l’asciugatura. Al contrario, se stirerete un capo sintetico ad alta temperatura, otterrete un bel grumo di plastica incandescente attaccato alla piastra del ferro da stiro che, nel caso foste particolarmente fortunati, riuscirete molto, ma molto faticosamente a grattare via insieme al rivestimento che ricopre la piastra stessa, ottenendo inoltre il risultato di avere un ferro utilizzabile solo come un fermacarte. Se vi va male... stirerete della materia fetente su ogni successivo capo e quindi, disperati, getterete via indumenti e ferro da stiro, dopo aver rispolverato verbalmente ogni santo presente sul calendario. Le prime volte che vi cimenterete nell'oscura arte dello stiro, cercate di evitare, per quanto possibile, qualsiasi distrazione. Televisione, telefonate e spuntini sono nemici giurati della stiratura e fino a che non avrete capito almeno il funzionamento di base di questa arte magica, restate attaccati all'asse da stiro e non perdete mai di vista l'elettrodomestico infernale. In ogni caso, se doveste fare una pausa per qualsiasi motivo, MAI, e dico MAI, lasciare il ferro appoggiato in orizzontale! E se la pausa dovesse prolungarsi, siate risoluti e spegnete il ferro. A parte i consumi inutili, rischierete di ustionarvi dopo o addirittura di bruciare qualcosa. I ferri da stiro si appoggiano praticamente sempre in verticale o sulla loro apposita base, di solito, se prevista, sopra la caldaia. Vivamente sconsigliata qualsiasi altra posizione, non state praticando un kamasutra alternativo, quindi non fate esperimenti.
La stiratura delle camicie è un argomento complesso che richiede di essere trattato a parte, per cui verrà pubblicato un articolo specifico per illustrarvi la tecnica migliore, quella che dovrebbe permettervi di ottenere comunque dei buoni risultati.