Mi si stringe un nodo alla gola mentre il nostro motoscafo, sfrecciando tra le onde, si allontana sempre più dal pontile di Fun Island.
Me l’avevano detto tutti: “Stai attenta …che le Maldive ti rubano il cuore” ma io, da viaggiatrice collaudata, credevo quasi di poterne essere immune. Le ritenevo forse sopravvalutate, il classico “Eden per antonomasia” su cui è facile parlare per stereotipi e frasi fatte attraverso le cartoline modificate al photoshop e dalle hall sfavillanti di grandi hotel a 5 stelle.
l cielo nuvoloso che accompagna la mia partenza non rende giustizia ai mille colori del mare maldiviano; sul fondale intravedo il reef, diversi atolli appaiono e svaniscono all’orizzonte man mano che ci spostiamo e il paradiso che ci ha ospitato per una settimana si fa sempre più lontano.
La vita scorreva lenta a Fun Island. Spesso durante la notte pioveva a dirotto, sentivamo i goccioloni rimbalzare violenti sul tetto del nostro bungalow e poi la mattina…MAGIA: un sole splendente ci dava il buon giorno e la brezza, accarezzando le foglie delle palme, ci accompagnava a colazione.
Non ci sono viali là, niente asfalto o ciottoli; i nostri piedi, costantemente scalzi o, al massimo, in ciabatte di gomma, calpestavano sabbia dalla mattina alla sera, persino tra i tavolini del bar e al ristorante.
Tutto è semplice, senza pretese. Niente lusso ostentato, niente sfarzi ed esagerazioni. Nessuna animazioni nè confusione, solo natura ed essenzialità!
Non adatto a tutti ma, per noi, IL PARADISO TERRESTRE!
In 15 minuti si percorre tutta l’isola. La sabbia bianca, come fine borotalco, si attacca alle caviglie, i raggi del sole quasi acciecano e in lontananza, sulla spiaggia, è facile scorgere gli eleganti aironi bianchi dal ciuffo nero, svolazzante.
A terra frammenti di corallo bianco, piccole conchiglie e decine di paguri che, rapidi, si ritraggono nel loro guscio appena ci si avvicina un po’.
Passeggiavo…l’aria salmastra tra i capelli, la Nikon al collo e quella frustrazione nell’accorgermi che nessuno scatto era in grado di catturare quei colori, quella bellezza.
A mezzogiorno il sole brucia. Un pranzo leggero, una pastasciutta ( cucinata alla perfezione dai cuochi maldiviani) e un bel piatto di pesce, così fresco da non aver bisogna di nulla oltre che di un goccia di lime.
Poi qualche ora di relax, qualche chiacchiera con il personale, sempre solare e disponibile, prima di rituffarsi di nuovo in mare…e che mare! Il più bello e vivo che io abbia mai visto, solcato dal lungo pontile in legno che in pochi passi facilita l’accesso alla popolatissima barriera corallina.
Ore di snorkeling che sembravano pochi minuti, incontri ravvicinati con pesci di ogni specie, dai coloratissimi pesci farfalla al pericoloso scorpione; e poi anemoni, granchietti e addirittura qualche piccolo squalo pinna nera…che emozione!
E al tramonto il cielo si dipinge come col pennello; qualche nuvoletta cela il sole che,piano piano,si tuffa all’orizzonte mentre noi,sorseggiando un cocktail fresco, ci godiamo lo spettacolo.
La giornate si concludono sotto le note di una canzone maldiviana; scende la sera, il caldo si fa meno intenso ed io, puntualmente, avvolta dall’aria tiepida e da quell’atmosfera magica, non riuscivo a non pensare a quanto fosse meraviglioso tutto ciò; il viaggio che stavo vivendo, quello che Fun Island mi stava regalando.
Sul motoscafo, con le valigie accanto, ripenso a tutto ciò e con un filo di voce sussurro al mare “Arrivederci”, perché quello con le Maldive non sarà mai un addio.