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Apriamo il nostro solito dibattito: shoot the poet, tirez au poète

Da Ellisse

Shoot the poet / Tirez au poète
Tempo fa ho scritto su Facebook, per scherzo ma non tanto: "Ma lo posso dire che a me Alda Merini non è mai piaciuta?". Si è scatenata una piccola standing ovation virtuale, che mi ha inevitabilmente riportato alla mente quest'altra memorabile scena (novantadue minuti di applausi!!):

Ora, non voglio dire che Alda Merini sia la corazzata Potemkin della situazione (e nemmeno io il Rag. Fantozzi), ma è certo che per molti poeti e poetastri essa rappresenta non tanto un'eredità quanto un "troppo", un episodio da archiviare, con tutto il rispetto per la vicenda umana. Archiviare il merinismo dovrebbe essere in teoria operazione più agevole e meno dannosa del supposto superamento, mai realmente realizzato, del montalismo (fuguriamoci poi il Petrarca). Ma temo che ci saranno fiere resistenze, soprattutto da parte dell'ala emozional-sentimentale della poesia femminile contemporanea, oltre ovviamente dalla industria editoriale che ci specula da anni sopra.

Neanche a farlo apposta sabato scorso su La Repubblica c'era un'intervista di Nello Ajello a Giorgio Bàrberi Squarotti, in occasione dell'uscita presso Manni Editore del suo ultimo libro di critica, "Le donne al potere". Tra le altre cose queste due battute:

Oltre che critico di poesia, tu sei poeta in proprio. Ricordo il titolo d' un tuo saggio, a suo modo polemico, Addio alla poesia del cuore. Che cos' è questa "poesia del cuore"? E che cosa significa dirle addio?
«Quel mio lavoro riguardava la letteratura del Sette-Ottocento e mostrava i limiti di una poesia di marca patetica, che è di moda ancora oggi».
Insomma, esprimevi antipatia o dileggio per chi scriveva versi con il cuore in mano.
«Appunto. È sempre qualcosa di inferiore dal punto di vista espressivo. Non a caso Leopardi, che è il contrario di tutto questo- fa cioè una poesia filosofica, di contenuto, non sentimentale o emotiva- diceva: cuore mio taci, non parlare più».
Vuoi citarmi un esempio di "poesia del cuore", in Italia, negli ultimi decenni?
«Alda Merini. Il suo mi sembra il caso più tipico».

Ecco qua, bello diretto.  Va da sé che nessuno è del tutto esente da un certo patetismo, men che mai Bàrberi Squarotti, anche se a volte dà l'impressione di farlo apposta per prenderti astutamente per il naso ("Le tamerici fragili davanti / al mare di Pescara sotto il vento / strisciante, esili ancora le fogliette /rosate..."). Ma tant'è, il gioco è divertente, se proprio non vogliamo farne un esercizio critico. Care le mie merdacce, quale dei poeti vivi o morti vi ispira un moto fantozziano? Ditemelo. Dichiaro ufficialmente aperto il nostro solito dibattito, come direbbe il Professor Guidobaldo Maria Riccardelli. Shoot the poet!


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